Agricoltura di montagna: Regione Lombardia, bando da 18 milioni

Fabio Rolfi, assessore Agricoltura Lombardia

Regione Lombardia ha lanciato un bando da 18 milioni di euro per le indennità compensative per gli agricoltori che operano nelle zone svantaggiate di montagna.

“Una misura finalizzata a contrastare l’abbandono delle superfici agricole in alta quota. Solo se diamo un valore economico a questa attività possiamo garantire un reale presidio del territorio, la salvaguardia della biodiversità, la prevenzione del rischio idrogeologico e dell’erosione dei suoli, oltre alla redditività delle aziende – ha dichiarato Fabio Rolfi, assessore all’Agricoltura, alimentazione e sistemi verdi di Regione Lombardia – Siamo in un periodo di forte difficoltà per le imprese agricole. Avere a disposizione una iniezione di liquidità è fondamentale per la loro sopravvivenza, specialmente in aree svantaggiate sotto il profilo logistico”.

Verrà erogata un’indennità annuale, commisurata ai maggiori costi di produzione e ai minori ricavi delle imprese agricole d’alta quota, causati da svantaggi naturali e strutturali. Praticamente, è un premio annuale per ettaro di superficie, con importo commisurato a tipologia di coltura e, in caso di prati o superfici per pascoli, ad altimetria e pendenza. La scadenza per le domande è il 16 maggio.

“Il mantenimento dell’agricoltura di montagna contribuisce alla protezione dell’ambiente e all’adattamento ai cambiamenti climatici. In questo grave momento di crisi è necessario essere al fianco degli agricoltori. Questi contributi possono aiutare a mantenere sul territorio montano le piccole e le medie aziende, assicurando un’integrazione del loro reddito e una maggiore sostenibilità economica” ha aggiunto l’assessore.

“Il sostegno economico deve essere accompagnato anche da una forte promozione dei prodotti, legando sempre di più agroalimentare, turismo e territorio. Solo così possiamo fare in modo che gli interventi siano proficui per le aziende anche nel lungo termine. – ha concluso Rolfi – C’è una necessità di investire anche in infrastrutture, fisiche e digitali, per mettere i produttori di montagna nelle condizioni di lavorare abbattendo gli svantaggi logistici. Sarà uno degli obiettivi del prossimo Piano di sviluppo rurale”.

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