Confagricoltura Ferrara: “Creare condizioni per sfamare tutti”

“Assistiamo in questi giorni con grandissima preoccupazione all’escalation della guerra in Ucraina. Limitando l’osservazione al solo settore agricolo, gli effetti sui prezzi dei fattori della produzione (concimi e gasolio in primis) e sui prezzi dei prodotti agricoli (con grave danno di diverse filiere), peraltro già lievitati nei mesi passati, sono sotto gli occhi di tutti. Le prospettive future non sono tranquillizzanti”.

A parlare è Gianluca Vertuani, numero uno di Confagricoltura Ferrara, a proposito dell’allarme che arriva fino alla sicurezza alimentare dei cittadini europei.

“Sempre nelle ultime settimane sono state ricorrenti, specie in Italia, le sottolineature dei pericolosi errori fatti in passato sul fronte energetico – aggiunge Vertuani – Alla luce delle criticità dei prossimi mesi, si torna a rivalutare la generazione elettrica a partire dal carbone e si ipotizza di considerare green la produzione nucleare. Anche il settore agricolo deve avviare una rapida riflessione sulle scelte di politica agricola, vigenti e future, che possono condizionare la capacità produttiva delle nostre aziende agricole”.

Secondo il presidente “dobbiamo evitare che gli stessi errori commessi in campo energetico, laddove una politica miope ha drasticamente ridimensionato la produzione interna, consegnando l’Europa (l’Italia in particolare) nelle mani di chi può usare la nostra dipendenza per condizionarci, non siano ora commessi anche in campo agroalimentare. Non vi è dubbio che le norme varate dalla Ue (a partire dal Farm to Fork e dalla Nuova Pac), riguardanti il set-aside (terreni a riposo, quindi non coltivati), il greening, la progressiva eliminazione degli agrofarmaci (le medicine delle piante) e gli obiettivi sul notevole incremento di terreni coltivati a biologico, ridurranno drasticamente la nostra capacità di produrre cibo, delegando a Paesi extracomunitari il compito di fornire gli alimenti alla nostra popolazione, tra l’altro con prodotti che hanno standard qualitativi, di sicurezza e ambientali nettamente inferiori ai nostri”.

“Noi di Confagricoltura Ferrara – prosegue Vertuani – riteniamo sia decisamente opportuno, nell’immediato, derubricare il greening per l’anno in corso e per il prossimo anno (auspicando che la crisi non determini ripercussioni di più lunga durata), eliminando il vincolo della diversificazione ed alleggerendo gli obblighi sulla presenza di aree Efa (le aziende con più di 15 ettari devono destinare il 5% dei loro terreni a set-aside, fasce tampone ecc., in pratica questi terreni non devono essere coltivati), per poi rivedere le strategie Ue, per non depotenziare bensì aumentare la nostra capacità produttiva in campo alimentare. Nei giorni scorsi il Commissario Ue all’agricoltura Wojciechowski ha dichiarato che la Commissione è pronta a rivedere la strategia Farm to Fork se verrà confermato che la sicurezza e la sovranità alimentare europee sono in pericolo”.

“Credo che sussistano sufficienti elementi per capire che abbiamo già raggiunto questo stadio – conclude il presidente di Confagricoltura Ferrara – e che occorre pensare innanzitutto a creare le condizioni per produrre cibo sufficiente a sfamare la popolazione, prima di immaginare, come qualcuno poco illuminato sta facendo, di trasformare le nostre campagne in giardini abitati prevalentemente da animali selvatici”.

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