Arance rosse di Sicilia: “Riconquistiamo l’Europa”

Da quando è stato eletto presidente del Consorzio Arancia Rossa di Sicilia Igp, Gerardo Diana – ex presidente di Confagricoltura Sicilia, ha un unico obiettivo: lavorare con gli agrumicoltori e gli operatori commerciali per andare a caccia di nuovi mercati. Parlando a Italia Fruit News, dice: “Riconquistiamo l’Europa e poi pensiamo ad andare oltre, senza dimenticare che in Italia l’Igp viene riconosciuto come attestato di valore soprattutto da Roma in su, mentre al sud c’è ancora del lavoro da fare, tra cui evitare le vendite sottocosto definendo un costo di produzione dell’Igp”.

Il 2020 è stato l’anno della caccia all’arancia rossa per le sue proprietà salutistiche, c’è stato un ridimensionamento nel 2021, il 2022 non brilla. “Quest’anno – spiega il neopresidente – al momento gli ordini sono buoni e il prodotto regge bene, ma complice un minor quantitativo di prodotto e le incertezze causate dalla guerra in Ucraina unite a quelle del Covid, è tutto da rivalutare. Ad esempio, il Sudafrica inviava la propria produzione in Russia, ora bisogna vedere se proseguirà sulla stessa rotta o se verranno dirottati in Europa. È chiaro, comunque, che questo clima di rincari dei carburanti e dell’energia elettrica ricadrà sulla spesa delle famiglie. Dove prima si compravano due kg ora si comprerà un chilo”.

Anche il clima ha causato danni alla produzione quest’anno: “Le gelate primaverili, la siccità estiva e le alluvioni a novembre – prosegue Diana – hanno influito sui volumi finali, causando un 20% di quantitativo in meno, per questo non rimangono molte altre Moro, Tarocco e Sanguinello da raccogliere. Si cerca di arrivare a Pasqua, dopodiché quando prendono piede altri frutti come la fragola, inizierà per l’arancia rossa un mercato di nicchia, ma l’aspetto positivo è che con le nuove varietà si potrà proseguire fino a giugno”. Negli ultimi anni si è dovuto combattere il virus Tristeza e c’è stata dunque una riconversione per piantare agrumi più resistenti: “Su questo tema siamo riusciti a fare fronte comune tra agrumicoltori, il Crea e gli operatori commerciali riuscendo a portare a termine una riconversione ragionata ridiscutendo di zone vocate per innestare varietà tardive e precoci nei loro areali tipici”.

Diana chiede un catasto agrumicolo per contare i volumi totali di produzione: “Per aiutare noi agricoltori e gli operatori commerciali a programmare il futuro e le piantumazioni di ciò che manca sul mercato e per contrastare possibili truffe, ovvero che venga spacciato per Igp merce che non lo è”.

“Per allargare la nostra platea – continua il presidente – il Consorzio di tutela e valorizzazione dell’arancia rossa di Sicilia Igp punta sempre di più sulla promozione attraverso radio, televisione, giornali, social media, senza dimenticare di stringere buoni rapporti con la Gdo per svolgere attività promozionali nei punti vendita”.

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