Autotrasporti: fermi in Sicilia e nel Sud, deserti mercati di Fondi e Vittoria

Nessun pomodoro esce dalla Sicilia, ma l’ortofrutta è bloccata in tutto il Sud a causa delle proteste degli autotrasportatori. I camion sono praticamente fermi in Puglia e Basilicata, i mercati alla produzione di Fondi e Vittoria ieri non hanno lavorato e le conseguenze sugli altri centri all’ingrosso si avvertiranno da oggi. I distributori stanno cercando di assicurarsi i prodotti per non rimanere a secco, ma se il Sud non approvvigiona, sarà normale cercare altrove, in Spagna prima di tutto.

Ieri si è chiuso con un nulla di fatto il confronto con la vice ministra dei Trasporti, Teresa Bellanova, da parte delle associazioni dell’autotrasporto. Oggi si proseguirà a trattare, ci sarà un confronto nella Regione siciliana e gli autotrasportatori autonomi, intanto, proseguono nel blocco. Unatras “riconferma la propria disponibilità a proseguire il confronto con le istituzioni, tenendo aperto il dialogo con le imprese per individuare le iniziative più efficaci e opportune per raggiungere le soluzioni auspicate dalla categoria”. E, intanto, ribadisce che “non si riconosce minimamente nelle azioni di violenza che hanno avuto luogo in questi giorni, non esclude comunque il ricorso al fermo nazionale dei servizi, ma sempre nel rispetto delle regole e dei codici di autoregolamentazione”.

“Capisco le istanze e posso essere solidale con il mondo degli autotrasportatori, ma le modalità di questa protesta sono un inganno per il settore ortofrutticolo” dice a Italiafruit News Alessandro Speranza, produttore di Vittoria con uno stand all’Ortomercato e delegato alle politiche agricole del Comune siciliano. “Non ci si può riunire al sabato e proclamare uno sciopero il lunedì senza nessun preavviso e senza autorizzazione. Se lunedì è stato possibile movimentare merce, ieri hanno bloccato tutto arrivando così a lasciare quintali e quintali di ortofrutta in giacenza nei magazzini o nelle piattaforme di distribuzione. In questo modo si sta danneggiando tutta la filiera agroalimentare: è una guerra tra poveri che non risolve il problema. Per questo noi produttori siamo profondamente amareggiati – conclude Speranza – Comprendiamo le motivazioni alla base della protesta, il caro carburante e i rincari dei costi di produzione li viviamo anche sulla nostra pelle, ma noi non creiamo disagi ai nostri fratelli”.

“Nessun trasportatore ha caricato merce per consegnarla ai diversi mercati nazionali – conferma Giampaolo Forcina, di Fedagro Fondi – La manifestazione pacifica serve per evidenziare i duri aumenti che soprattutto la categoria dei trasportatori sta subendo. Sicuramente una situazione da non prendere sotto gamba, ma che coinvolge tutti noi, a partire dai grossisti agroalimentari, fino al consumatore finale”.

“Bloccare la commercializzazione dei prodotti agricoli siciliani mentre, nel frattempo, entra merce estera da ogni dove, è una mossa demenziale che farà unicamente danni incalcolabili ai nostri produttori – commenta Giovanni Chianta, imprenditore agricolo siciliano e fondatore del gruppo Facebook Coltivazione in serra, tunnel e campo aperto – Con buona pace degli autotrasportatori, gli agricoltori sono le vere vittime degli aumenti e non dovrebbero subire ulteriori danni da chi lavora anche grazie agli agricoltori”.

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