Distretti agroalimentari italiani: bene le esportazioni

I distretti agroalimentari italiani, nei primi nove mesi del 2021, hanno raggiunto 16,4 miliardi di euro di export, un numero a cui non si era mai arrivati nei primi nove mesi dell’anno (+9,8 per cento tendenziale, +14,1 per cento rispetto ai primi nove mesi del 2019). Lo fa sapere l’Istat, con dati elaborati da Intesa Sanpaolo. Ci si avvicina dunque a grandi passi al traguardo dei 20 miliardi di euro, raggiunti nel 2020.

Si distingue in particolare il distretto della nocciola e della frutta piemontese, che ha esportato 315 milioni di euro, +34 per cento rispetto ai primi nove mesi del 2020. L’ortofrutta romagnola, tra gennaio e settembre, ha raggiunto i 476 milioni di euro, con una variazione tendenziale del 21,9 per cento. A seguire ecco le mele dell’Alto Adige, con un +23,7 per cento (415 milioni). Bene anche l’ortofrutta barese (336 milioni di euro, +0,8 per cento sul 2020). Si inserisce l’agricoltura della Piana del Sele (+2,2 per cento, 205 milioni). L’ortofrutta dell’Agro Pontino raggiunge 161 milioni di esportazioni (+4,8 per cento sull’anno precedente).

Ancora, in classifica, ecco il distretto ortofrutta di Catania (149 milioni di euro, +12,4 per cento), l’ortofrutta e conserve del foggiano (137 milioni, -29,1 per cento). Le mele del Trentino salgono a 92 milioni, +38,2 per cento. Chiude il pomodoro di Pachino, con 84 milioni di euro e una posizione praticamente stabile, +0,1 per cento.

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