Agroalimentare, il Made in Tuscany minacciato dall’Italian sounding

L’agroalimentare italiano è tra le principali voci del bilancio nazionale e tra queste si distingue il cosiddetto Made in Tuscany il cui Dop Economy ha un giro d’affari di 1.151 miliardi di Euro. Il valore potrebbe essere ancora più elevato, però, se non ci fossero le dannose contraffazioni alimentari come denunciato da Coldiretti Toscana sulla base XIX Rapporto Ismea-Qualivita: nel 2020 il settore avrebbe subito un contraccolpo del 3,3% rispetto al -2% nazionale.

Il Presidente di Coldiretti Toscana Fabrizio Filippi ha aggiunto che la regione è un traino per l’agroalimentare, vale il 10% del totale nazionale, è la terza regione per economia del vino, la prima per quantità di DOP, IGP e SGT con 92 prodotti. “A mettere a rischio i primati del nostro agroalimentare, insieme alla pandemia, è il falso Made in Tuscany che sottrae notevoli risorse alla nostra economica e migliaia di opportunità di lavoro per i giovani e meno giovani”.

Si tratta del cosiddetto “Italian sounding”, cioè mettere in commercio prodotti di sottomarca dal nome molto simile a quello delle eccellenze nostrane. Il fenomeno, spiega Coldiretti colpisce in misura diversa tutti i prodotti, compresi quelli a Denominazione di origine. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare i principali contraffattori sono paesi del primo mondo come Stati Uniti, Russia, Australia e Germania. Altra minaccia è la cyber-agropirateria sulle piattaforme di e-commerce: nell’ultimo anno sono state rimosse 151 inserzioni irregolari sui siti Ebay, Alibaba, Amazon.

I prodotti tricolore certificati più danneggiati? Secondo il rapporto dell’Istituto Repressione Frodi del Ministero delle Politiche Agricole l’olio EVO con 91 casi di cui 88 su Ebay, il pecorino toscano Dop con 14, il prosciutto toscano Dop con 11 casi, la finocchiona IGP e i cantuccini IGP. Filippi conclude rimarcando che “il contributo della produzione agroalimentare di alta qualità potrebbe essere nettamente superiore se dagli accordi venisse un chiaro stop alla contraffazione alimentare internazionale”.

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