Bonus acqua potabile: come ottenerlo, i documenti da presentare

Buone notizie per chi ha acquistato l’anno scorso un sistema per depurare, mineralizzare o rendere gassata l’acqua potabile: ha tempo fino al 28 febbraio per presentare domanda all’Agenzia delle entrate e poter così usufruire del bonus acqua potabile che permette un credito d’imposta fino a un massimo di 500 euro.

Il bonus acqua potabile è stato introdotto dalla Legge di bilancio 2021 al fine di ridurre l’utilizzo delle bottiglie di plastica, poi prorogato dalla Legge di bilancio 2022. L’Agenzia delle entrate ha comunicato di aver prolungato da 5 a 10 giorni il tempo nel quale rispondere alle domande di accreditamento, se accettarle o scartarle. La decisione “al fine di consentire all’Agenzia delle Entrate di verificare l’esistenza nelle banche dati catastali delle unità immobiliari i cui dati identificativi sono riportati nella comunicazione” con la quale viene richiesto il credito d’imposta. È stato predisposto il modulo (che è scaricabile dal sito) per richiedere il bonus in via telematica. L’Agenzia ricorda che, una volta concesso, il bonus può essere utilizzato come credito d’imposta a partire dalla prossima dichiarazione dei redditi. Il bonus acqua potabile riguarda l’acquisto di depuratori d’acqua nella propria abitazione. Nello specifico l’installazione di sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento e addizione di anidride carbonica alimentare E290.

Il bonus è riconosciuto attraverso un credito d’imposta del 50 per cento della spesa sostenuta dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2023, fino a un massimo di 1.000 euro a unità immobiliare per i privati (dunque un credito di 500 euro) e a un massimo di 5 mila euro per le attività commerciali e istituzionali (credito di 2.500 euro).

La spesa deve essere documentata tramite fattura elettronica o documento commerciale in cui sia riportato il codice fiscale di chi richiede il credito d’imposta. Inoltre bisogna pagare con un mezzo tracciabile (versamento bancari o postali, pagamenti con carte di credito o debito e/o bonifici) e quindi non si possono utilizzare i contanti. Per le spese sostenute fino al 16 giugno 2021 vengono però considerati validi tutti i mezzi di pagamento e se la fattura o lo scontrino non riportano il codice fiscale lo si può annotare sul documento. Il bonus viene riconosciuto solo comunicando all’Agenzia delle entrate la spesa sostenuta dal 1° al 28 febbraio dell’anno successivo.

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