COPAGRI, allarme per gli aumenti record di energia e costi di produzione

I continui e costanti rincari di tariffe energetiche stanno mettendo a dura prova la resilienza degli agricoltori: gli aumenti senza precedenti vanno dal +40% del gas al +50% del gasolio e dell’elettricità e rischiano di essere la pietra tombale per un comparto già a dura prova dal Covid e dalla crisi. Per questo appare necessario intervenire con urgenza per mettervi un freno prima che sia troppo tardi: a dirlo è Copagri per bocca del suo presidente Franco Verrascina, il quale ha spiegato che la situazione desta preoccupazione nelle aziende agricole anche in considerazione delle temperature rigide e dei costi di mangimi, fertilizzanti e prodotti fitosanitari, anch’essi aumentati.

“Quello della liquidità, infatti, è un problema con il quale gli agricoltori sono costretti a confrontarsi quotidianamente e che sembra purtroppo ancora molto lontano dall’essere risolto”, prosegue il presidente, facendo notare che “i gravosi rincari delle tariffe energetiche e dei fattori produttivi, oltre a far lievitare i costi delle imprese, erodendone la già scarsa remuneratività, si traducono inoltre in riduzioni del potere di acquisto dei cittadini e dei consumatori, con ripercussioni su tutti gli anelli della filiera”.

Ma quant’è grave la situazione? Per farsi un’idea basti dire che nel comparto zootecnico gli aumenti sul fronte energetico si traducono in un costo aggiuntivo di ben 2 centesimi al litro, che si traduce in un totale di oltre 250 milioni di Euro, mentre per i cereali si parla di un aumento dei costi delle semine nell’ordine del 50%. Difficoltà analoghe si registrano a macchia d’olio in tutti i principali comparti produttivi del primario, con i casi più gravi che riguardano il florovivaismo, settore particolarmente esposto alla rigidità delle temperature. Verrascina ha quindi invitato il governo a intervenire il prima possibile per calmierare gli aumenti esponenziali dei costi di produzione, agendo in particolare sulla leva fiscale e contributiva. Le parole del presidente Copagri sono state chiare. La palla passa ora alle istituzioni.

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