Cinzia Franchini, Ruote Libere: “Il 2021, l’anno in cui non siamo stati più eroi”

Fine 2021, tempo di bilanci anche in casa di Ruote Libere. Non può che essere la sua portavoce, Cinzia Franchini, a ricordare i temi caldi dell’anno che si sta avviando alla conclusione.

“Il 2021 è stato l’anno della carenza di turisti: da agosto in avanti tutti i giornali ne hanno parlato. Qualcuno ha detto: diamo spazio alle donne. Contrordine, l’anno scorso, queste sono calate di mille unità. Sinceramente, questo per le donne è un lavoro più duro rispetto all’uomo. Mi piacerebbe vederle ai vertici di associazioni e di imprese”.

Si è parlato, molto, di transizione ecologica: “Anche perché, in Italia, abbiamo uno dei parchi mezzi circolanti più vecchio d’Europa. Se n’è parlato spesso in modo strumentale. Il Governo ha istituito incentivi per acquistare mezzi totalmente elettrici, che oggi non esistono in Italia. Parlo di quelli sopra alle 16 tonnellate. Sa di presa in giro questa decisione. Per una ricarica lunga, oggi serve una potenza di 45 kilowatt, il triplo per una veloce. Non ce ne sono di tale potenza di colonnine elettriche. Il trasporto sarà diesel, oggi poco inquinante, anche per i prossimi anni”.

Non si può tralasciare il tema dell’aumento delle materie prime: “Mi concentrerei sul carburante e sugli additivi AdBlue, utilizzati solo per gli euro 5/ euro 6, che servono per rendere meno inquinante il diesel. Per tre mesi ci hanno detto che non si trovava la materia prima. A dicembre, per magia, l’AdBlue è tornato ovunque, ma sorpresa, costava il triplo. Si è trattato dell’ennesima speculazione che impatta sul mondo dell’autotrasporto”.

Nel 2021 non abbiamo sconfitto la pandemia: “Ricordo a inizio anno tutti i problemi per poter andare in bagno, fare una doccia, mangiare. All’epoca i bar e i ristoranti chiudevano alle 18. Se nel 2020 eravamo stati definiti degli eroi, nel 2021 non lo siamo stati più, ma l’autotrasporto è stato ancora una volta colonna portante dell’economia del Paese”. Sono cresciuti gli incidenti sul lavoro: “Ci sono stati tanti fatti tragici, mortali. Sono rimasti coinvolti autisti e padroncini. Da questo punto di vista, è stato davvero un anno brutto”.

Una nota positiva: “Il lavoro, anche se non ben remunerato, c’è. È un periodo in cui si gira”. Ma le perplessità tornano non appena si parla di arrivi dall’estero: “Si riparla del decreto flussi. C’è chi vuole far entrare in Italia cittadini del Nord Africa e metterli a guidare un camion. Non credo sia una grande operazione: non puoi prendere una persona e affidargli il trasporto merci senza un minimo di formazione. Tu hai bisogno di una categoria che torni a crescere come dovrebbe o di nuovi schiavi a basso prezzo da sfruttare? I corrieri sono a tutti gli effetti gli schiavi moderni. Dobbiamo far tornare questo lavoro appetibile, oggi non è più così. L’autotrasporto è finito in una sacca e non lo si tira fuori con il decreto flussi”.

Sta per arrivare il 2022, i propositi ci sono eccome per Cinzia Franchini. Da mettere sotto l’Albero: “Abbiamo una forte crisi della rappresentanza. Il mio appello ai colleghi per il prossimo anno è una presa di coscienza anche da parte della base. Tornare a essere padroni del nostro destino. Scegliamo o cambiamo con consapevolezza”. L’altro ‘dono’ da chiedere a Babbo Natale riguarda i cantieri e la viabilità autostradale: “Quando un autotrasportatore è bloccato in coda, a volte perde l’intera giornata di lavoro. Apriamo il 2022 con l’incognita di aumenti a due cifre per le autostrade. Noi ci battiamo da tempo per ottenere lo sconto direttamente al casello, non due anni dopo, lasciando peraltro una cifra al consorzio a cui ti sei dovuto associare”. Buon ultimo, la legalità, anche in questo caso da non tralasciare nell’anno che entra: “Magari se ne parla poco di questo problema, per il 2022 vorrei che non ce ne dimenticassimo”.

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