Bandiera Verde Cia, la calabrese “Magisa” si aggiudica il premio Gold per il riso di Sibari

La Sala Protomoteca del Campidoglio in Roma è stata la prestigiosa cornice dell’edizione numero 19 del “Premio Bandiera Verde” organizzato da Cia Agricoltori Italiani, un riconoscimento che viene assegnato alle aziende distintesi nel settore agricolo. Particolarmente ambito anche il premio “Gold Lavoro”: ad aggiudicarselo l’azienda Agricola Magisa, realtà calabrese impegnata nella produzione del “Riso Buono di Sibari” guidata da tre sorelle. Insomma la classica azienda a conduzione familiare che grazie a passione, competenza e tenacia è diventata una delle migliori italiane. Il merito va anche alle caratteristiche geografiche, al terreno e a una efficace gestione della filiera. Dal 2004 “Magisa” riesce a esaltare le qualità del riso coltivato nella Piana di Sibari, in provincia di Cosenza.

Il Premio Bandiera Verde Cia viene assegnato ai soggetti distintisi in agricoltura per l’attenzione all’ambiente, la valorizzazione del turismo, l’uso intelligente del suolo e la promozione dei prodotti. Delle dieci aziende agricole vincitrici, ben tre sono umbre: nella categoria Agriyoung ha vinto l’Azienda Agricola Stoica di Andrea Cecconi e Andrea Lucarelli, che hanno recuperato un oliveto sulle colline intorno a Perugia e producono olio di prima qualità. Nella sezione Agrifamily ha primeggiato la Società F.A.S.A. Farm di Passignano, un’azienda familiare che produce la Fagiolina del Lago Trasimeno, l’aglione e il cece nero. Nella categoria Agriwelfare ha vinto la Fattoria “Le Pecore Gialle” di Strettura che ha sviluppato un progetto destinato all’inclusione sociale e lavorativa di soggetti svantaggiati.

Il congresso è stata l’occasione per la Cia di sottolineare la situazione delle aree interne del paese, le quali occupano il 60% della superficie nazionale e sono abitate da 11 milioni di persone. Qui la pandemia e la crisi economica ormai cronica hanno aggravato una situazione problematica di isolamento e difficoltà infrastrutturali e nei servizi. Nonostante ciò in molti sono decisi a restare e a sviluppare un proprio business, spesso nel settore agricolo.

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