Stage e tirocini: convegno a Firenze

“Giovani, carini e tirocinanti – Sì ai diritti, no allo sfruttamento”: questo il titolo del convegno organizzato questa mattina a Firenze da Cgil e Nidil Cgil; nell’occasione è stato presentato anche uno studio che ha portato a una successiva discussione in cui i relatori si sono confrontati sulle condizioni di stage e tirocini, stagisti, tirocinanti e aziende del territorio, e poi su come migliorare questo strumento per renderlo più efficiente.

Al convegno, in Camera del lavoro in Borgo Greci, sono intervenuti: Paola Galgani, segretaria generale Cgil Firenze; Mattia Chiosi, Nidil Cgil Firenze; Monica Becattelli, responsabile Arti Servizi Firenze e Prato; testimonianze; Elena Aiazzi, segreteria Cgil Firenze; Benedetta Albanese, assessore al Lavoro del Comune di Firenze; Mirko Lami, segreteria Cgil Toscana; Alessandra Nardini, assessore regionale al Lavoro, all’istruzione e alla formazione professionale.

Ecco gli interventi. Paola Galgani (segretaria generale Cgil Firenze): “In un momento di ripresa economica ma di occupazione precaria, i tirocini aumentano del 200% in Italia: capita che siano usati per finalità diverse da quelle della formazione, e a volte vanno a sostituire del lavoro che dovrebbe essere svolto da personale contrattualizzato. Vogliamo misurarci con le istituzioni per far sì che stage e tirocini siano impiegati in usi corretti, all’interno di un sistema di controlli ed eventuali sanzioni”.

Mattia Chiosi (Nidil Cgil Firenze), che ha presentato lo studio, ha aggiunto: “I settori in cui il tirocinio viene più spesso usato per abbattere i costi della manodopera sono commercio, servizi e manifatturiero; dal nostro focus abbiamo visto che ragazzi e ragazze a volte non hanno la consapevolezza di cosa sia un tirocinio, si sentono lavoratori a tutti gli effetti ma non lo sono, spesso nel questionario è stata da loro usata la parola ‘sfruttamento’ o ‘abuso’. Si è inoltre registrata l’assenza di formazione nel percorso e si sono riscontrare mansioni ‘povere’ che noi vorremo tagliare fuori come casistiche”.

Mirko Lami (segreteria Cgil Toscana) ha rimarcato la differenza tra “tirocinio curriculare ed extracurriculare, la seconda tipologia va modificata perché più permeabile a episodi di sfruttamento in cui ragazzi e ragazze vanno a sostituire lavoratori e lavoratrici. Chiediamo alla Regione Toscana di essere la prima a incentivare l’apprendistato e a disincentivare l’extracurriculare”.

Ha concluso Elena Aiazzi (segreteria Cgil Firenze): “L’iniziativa di oggi è stata molto utile, lo studio e le nostre proposte hanno trovato l’interesse delle istituzioni, registrando la loro disponibilità a valutarle all’interno degli interventi sul settore a livello regionale e di conferenza Stato-Regioni. Noi siamo determinati a migliorare gli strumenti di formazione e i diritti di coloro che svolgono tirocini, indirizzando l’inserimento lavorativo attraverso l’apprendistato incentivandolo come prima forma di inserimento al lavoro”.

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