A Cagliari con l’incontro “Le Isole del Mediterraneo” si pongono le basi per la macroregione insulare mediterranea

Il 30 novembre e il 1 dicembre si è svolto come da programma l’incontro “Le Isole del Mediterraneo”, promosso dal Centro Italo Arabo e del Mediterraneo con il contributo della Fondazione di Sardegna. Molti i soggetti partner tra cui l’associazione Badde Salighes, C.R.E.I. ACLI della Sardegna, ITS Fondazione Blue Zone, Opificio Innova, i comuni di Mandas, Sorradile e San Giovanni Suergiu, Sponda Sud Rivista di Geopolitica.

L’appuntamento, che ha avuto luogo a Cagliari nella sala eventi di Opificio Innova della Manifattura Tabacchi, è stata un’occasione per discutere sulla possibile nascita di una grande macroregione mediterranea contenente Sardegna, Corsica e Malta e le isole Baleari, territori dalle grandi potenzialità economiche. Al centro del dibattito c’è il rilancio di queste isole, da ottenere tramite accordi di cooperazione interna all’UE e altri provvedimenti. Martedì 30 si è svolto il convegno “Verso una macroregione tra le isole del Mediterraneo” cui hanno partecipato il giornalista Alessandro Aramu, il presidente della Fondazione di Sardegna Antonello Cabras, il presidente del Centro Italo Arabo e del Mediterraneo Raimondo Schiavone e Isabel Vera Santiago delle Isole Canarie.

Cabras nel suo intervento ha posto l’accento sull’importanza della cooperazione e della sostenibilità, precisando che una macroregione è possibile solo se si guarda alla sponda meridionale del Mediterraneo per ripopolare terre che si stanno impoverendo e spopolando. “Il futuro della Sardegna, lo dicono i numeri, è preoccupante e bisogna essere pronti ad accettare nuove sfide, creando nuove possibilità per tutti coloro che in quest’Isola vogliono restare e venire”. Il presidente regionale Solinas ha inviato un messaggio per ricordare come nel 2020 Sardegna, Corsica, Gozo e Baleari abbiano già costituito piattaforma di cooperazione per presentarsi unite alle istituzioni dell’Unione Europea. Il presidente ha chiesto alla Commissione UE di applicare le clausole di insularità con la rimodulazione del sistema di aiuti di Stato in trasporti, connettività digitale, reti energetiche.

Mercoledì 1 dicembre si sono invece svolti tre talk: “Le donne delle isole del Mediterraneo: esperienze di governo”, “Spopolamento delle zone interne e politiche migratorie”, “Insularità e trasporti: modelli di continuità territoriale aerea e marittima”, quest’ultimo coordinato dal giornalista Guido Garau. Al primo ha partecipato Isabel Vera Santiago che ha chiesto “la creazione di un sistema di relazioni stabili e di confronti periodici in grado di portare risultati concreti”. Nel suo intervento Gianfranco Frongia ha illustrato il nuovo modello studiato con l’ateneo cagliaritano per ottimizzare il sistema di trasporti sardo: copertura su tutte le linee, servizio minimo anche durante i periodi di minor domanda, prezzi calmierati per i residenti su tutte le linee per tutto l’anno, con uno sconto per i residenti sulle tratte in libero mercato.

Ma in cosa consistono le macroregioni? Si tratta di quadri politici che consentono alle nazioni di una medesima regione di stringere accordi per potenziare la crescita economica, migliorare le infrastrutture e risolvere problemi comuni come inquinamento, concorrenza commerciale o navigabilità. I partner coinvolti devono attenersi a principi quali un partenariato pertinente, collaborazione e spirito di cooperazione. Le macroregioni possono ricevere fondi strutturali e d’investimento europei. Ad oggi l’UE ha adottato 4 strategie macroregionali la regione del Mar Baltico, del Danubio, la regione adriatica e ionica e quella alpina.

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