Tartufaia del Furlo: riprenderà vita grazie a Regione Marche e Assam

Regione Marche e Assam (Agenzia servizi settore agroalimentare delle Marche) hanno deciso di ripristinare – con finalità storiche e divulgative – una delle più antiche tartufaie italiane, del 1932. Si trova su terreni del demanio, vicino alla Chiesa del Monte Pietralata, nella Riserva naturale statale della Gola del Furlo, tra i comuni di Fermignano e di Pietralata, in provincia di Pesaro e Urbino.

“L’area potrà rappresentare un impianto pilota per le finalità didattiche a favore dei conduttori e dei tecnici locali”, anticipa il vicepresidente Mirco Carloni, assessore all’Agricoltura. La Giunta ha dato mandato all’Assam di predisporre il progetto esecutivo. Ci sono, a disposizione, 95 mila euro, quota parte del gettito 2021 della tassa di concessione regionale per l’abilitazione alla ricerca e alla raccolta dei tartufi. Il 30 per cento è per l’attività di sperimentazione e divulgazione della tartuficoltura marchigiana, il 70 per cento va alle Unioni montane per finalità amministrative.

“Il progetto pilota verrà curato dall’Assam alla quale la Regione ha affidato la gestione dei vivai forestali e del Centro sperimentale per la tartuficoltura – spiega Carloni – L’area del Furlo vanta una storica vocazionalità tartufigena. Realizzeremo due interventi specifici. Innanzitutto un monitoraggio delle aree della Riserva, nella zona Fosso del Tarugo e Fosso del Pelingo, vocate alla produzione del tartufo bianco (Tuber magnatum), con lo scopo di rilevare le possibili criticità per adottare interventi correttivi. Poi un vero e proprio monitoraggio e un ripristino dell’antica tartufaia demaniale che testimonierà la vocazione storica di questa antica attività locale, divenendo anche momento didattico di coltivazione”.

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