L’Osservatorio Vega analizza i dati Inail dei contagi sul lavoro da Covid

In Italia si muore sul lavoro anche per il Covid. L’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering di Mestre ha realizzato un’indagine dettagliata e approfondita su questo allarmante fenomeno basandosi sui dati dell’Inail. Da gennaio 2020 settembre 2021 le denunce di infortunio relative al Coronavirus sono state 181.636 con un aumento dello 0,9% tra agosto e settembre pari a 1.644 casi. Un incremento piuttosto contenuto che, per ora, non fa pensare a un ritorno alle tragiche condizioni della primavera 2020.

Analizzando i dati nel dettaglio, si vede come quasi il 70% dei contagiati siano donne. La fascia d’età più colpita è quella tra i 50 e i 64 anni. Buone notizie per il Veneto che si conferma la regione con i contagi più contenuti tra quelle ad alta produttività, con un’incidenza di 15,6 a fronte di una media nazionale di 33,3. Lombardia e Lazio hanno valori rispettivamente di 43,8 e 34,6 mentre la maglia nera spetta al Molise con un preoccupante 75,7.

Per quanto riguarda le vittime, dal gennaio 2020 si sono registrati 762 decessi con un aumento del 2% tra agosto e settembre. Ben l’82,9% sono uomini mentre dal punto di vista anagrafico la fascia più rappresentata è quella che dai 50 ai 64 anni. Tra le regioni la Lombardia è la più colpita con 193 casi, pari al 25,6% del totale, seguita da Campania con 98 e Lazio con 81, mentre si sta relativamente tranquilli in Trentino Alto Adige, Basilicata e Sardegna.

Quali sono i settori più colpiti? In testa agli infortuni troviamo i tecnici della salute con il 37,4% del totale. Per quanto riguarda i morti il settore più colpito è sanità e assistenza Sociale con il 22,7%, seguito da trasporti e attività manifatturiere. Solo il 7% dei decessi riguarda le costruzioni. Valori contenuti per impiegati amministrativi e personale non qualificato, rispettivamente con 4,6% e 2,3%.

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