Inps Umbria: in due anni revocati 1.883 redditi di cittadinanza

“Oggi più che mai è necessario rilanciare l’attività ispettiva dell’Istituto”: lo dice Fabio Vitale, direttore regionale dell’Inps che ad Assisi ha aperto la presentazione del Rendiconto 2020 dell’Istituto in Umbria.

A fronte di un personale ridotto ai minimi termini, l’Inps è impegnato su decine di fronti: la vigilanza dei rapporti di lavoro fasulli o irregolari (557 in totale), oltre un milione e 600o mila euro di prestazioni ingiustamente percepite. Dal 2019 ad agosto 2021 sono arrivate ben 1883 revoche di redditi di cittadinanza e pensioni di cittadinanza.

Dall’analisi Inps emerge un’Umbria sempre più povera e legata agli ammortizzatori sociali: uno ogni 25 residenti è percettore di reddito o pensione di cittadinanza per un assegno mensile intorno ai 500 euro; si aggiunge la Carta acquisti ordinaria che ha 3.316 beneficiari per complessivi 1.226.800 euro.

“Il reddito di cittadinanza e altri strumenti di sostegno alla povertà – ha auspicato il direttore Fabio Vitale – che necessitano di essere ripensati in modo da riservare maggiori risorse alle politiche attive del lavoro”.

Le casse integrazioni nel 2020 sono passate da 25 mila a 48 mila. Di questi, 10.800 casse integrazioni ordinarie, quelle in deroga sono passate da 0 a oltre 10 mila, sono 13 mila gli assegni di disoccupazione.

Articoli correlati

Cinzia Franchini

“Con l’arrivo del nuovo anno, emerge una situazione familiare che preoccupa il settore dell’autotrasporto in...

Mauro Rossato

Quasi 1000 vittime sul lavoro nel nostro Paese dall’inizio del 2023. E manca ancora un...

Giuliano Granocchia

“I saldi andavano posticipati”. E’ perentorio Giuliano Granocchia, presidente di Confesercenti Umbria. “Le nostre richieste...

Altre notizie

Altre notizie