Energie rinnovabili: il primato europeo della Carinzia

Kölnbreinsperre - Maltatal - Kraftwerk

Il Pil italiano dovrebbe chiudere il 2021 con un valore prossimo al +6 per cento, tornando dunque ai livelli precedenti alla pandemia entro il secondo trimestre del 2022. Un freno alla ripresa può arrivare dall’aumento dei prezzi per la fornitura di energia elettrica, che sta preoccupando aziende italiane ed europee, ancora dipendenti in modo cospicuo da gas naturale e metano.

Si pensa dunque alle fonti rinnovabili come antidoto allo schizzare in alto dei prezzi. La Carinzia soddisfa il 55 per cento del proprio fabbisogno energetico proprio in questo modo e presenterà il suo modus operandi ad Ecomondo, Rimini, dal 26 al 29 ottobre prossimo. Ecomondo è l’evento di riferimento europeo per la transizione ecologica e i nuovi modelli di economia circolare e rigenerativa.

Tra le aziende che prenderanno parte alla fiera ci sono: KAB Kärntner Abfallbewirtschaftung GmbH, che grazie a uno dei più moderni impianti di trattamento di rifiuti dell’Austria meridionale è in grado di produrre CDR di altissima qualità da utilizzare nella termovalorizzazione; Kruschitz, l’azienda di riciclaggio della plastica più grande di tutta l’Austria. Nelle due sedi di Völkermarkt e Kühnsdorf dalla plastica vecchia viene ricavata plastica nuova perseguendo il principio dell’upcycling; Kohlbach, esperta da generazioni nello sviluppo energetico della biomassa e partner di rinomati centri di ricerca in Austria e all’estero; RCORE Ressources GmbH, che si dedica alla gestione e riciclo di acciaio e metalli.

Ad accompagnare le aziende ci sarà Babeg, agenzia carinziana che promuove e affianca strategicamente l’insediamento di nuove imprese e che possiede partecipazioni in società extra universitarie. Babeg, per esempio, incentiva progetti come il 5G Playground, il più moderno laboratorio di prova per ricerca e sviluppo di applicazioni, prodotti e processi relativi al 5G in Austria.

Pensate che il 99,4 per cento dell’energia elettrica prodotta in Carinzia arriva da fondi idroelettriche, biomassa e fotovoltaico. Klagenfurt alimenta la rete di teleriscaldamento all’80 per cento da biomassa. Ci sono oltre 500 centrali idroelettriche in Carinzia, che ha pure una buona esposizione solare e punta sul fotovoltaico. Siamo in presenza di una regione che è dunque leader in Europa per l’energia rinnovabile.

Tra i progetti più interessanti per lo sviluppo “green” delle aziende c’è il Green Tech Cluster, network internazionale per il sostegno e la promozione delle aziende carinziane operanti nei settori del fotovoltaico, della biomassa, dell’energia idroelettrica e del riciclo. Oltre ad una visibilità internazionale, possono contare su opportunità di innovazione comuni e il sostegno di una rete che va ben oltre i confini regionali.
H2Carinthia è un altro progetto nato dall’unione di intenti tra la regione Carinzia e l’azienda HyCentA GmbH, focalizzato sulla progressiva decarbonizzazione della regione: per la prima volta in Europa si è fatto un doppio utilizzo dell’idrogeno per la produzione combinata di energia e l’alimentazione di industria e mobilità, dimostrandone la grande versatilità ed efficienza.

Queste iniziative sono possibili anche grazie alla cooperazione tra aziende e centri di ricerca di prim’ordine, come il Lakeside Science & Technology Park di Klagenfurt, dove tematiche quali tecnologia, sostenibilità ed efficienza energetica sono quotidianamente focus di studio.

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