Torna l’autunno con le eccellenze gastronomiche umbre

L’autunno è indubbiamente la stagione preferita per le eccellenze gastronomiche dell’Umbria. Tra i silenziosi e serafici borghi del Cuore Verde si moltiplicano le sagre e le iniziative volte a promuovere prodotti tipici di qualità. A Montone, nell’Alta Valle del Tevere, dal 29 ottobre al 1 novembre si terrà la “Festa del Bosco” con degustazioni di funghi, castagne, tartufi e il Vinosanto da Uve Affumicate. Molto apprezzato anche l’olio extravergine “Gentile da Montone”.

Campello sul Clitunno, tra Spoleto e Foligno, si trova circondata da colline ricoperte di ulivi. Dal 14 al 21 novembre il paese ospiterà la “Festa dei Frantoi e dei Castelli” con le migliori varietà di olio EVO della zona. Si potrà assistere alla caccia dei cani al tartufo nero nei vicini boschi di Pettino e l’artista Loretta Bonamente racconterà fiabe per i bambini.

Le eccellenze gastronomiche hanno un peso importante sull’economia regionale. Per quanto riguarda l’olio, la Camera di Commercio dell’Umbria stima che nel 2021 si siano prodotte 6.500 tonnellate contro le 2.670 dell’anno precedente, ci sono circa 7,5 milioni di olivi ovvero 8 per ogni abitante e si registrano 215 imprese olearie, 156 in provincia di Perugia e 59 nel ternano.

Le cifre riguardanti il tartufo sono, se possibile, ancora più sorprendenti: nonostante le dimensioni contenute l’Umbria vanta ottomila cavatori sui settantamila di tutta Italia. La quotazione di un chilo di tartufo nero varia dai 100 ai 300 al chilo per un giro d’affari che sfiora i 180 milioni di Euro. Le zone dove questo tubero abbonda sono l’Alto Chiascio, il Monte Peglia e naturalmente la Valnerina dove si tiene la manifestazione Nero Norcia.

La produzione vinicola umbra si estende su tredicimila ettari e pesa per circa il 15% sulla produzione agricola. Sono decine le varietà pregiate DOC, con Montefalco e l’Orvietano a recitare il ruolo del leone. Dopo la paura del Covid, i numeri sono tornati positivi: la Coldiretti ha comunicato che nel primo semestre del 2021 le vendite all’estero sono aumentate del 21,8% grazie alla riapertura dei ristoranti negli altri paesi. Tra i produttori dilaga l’ottimismo.

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