Cna Fita Marche: Grazioli confermato alla presidenza

Nell’ultimo decennio, nelle Marche, un tir su cinque si è spento definitivamente. Da 4.680 imprese di trasporto nel 2010 siamo passati a 3.652 alla fine di maggio 2021. Il saldo negativo è di 1.028 aziende e più di 3 mila dipendenti. Solo l’anno scorso, quello della pandemia, l’autotrasporto marchigiano ha perso 50 imprese, 43 nei primi cinque mesi del 2021.

Il settore paga infrastrutture obsolete e costi di gestione non sostenibili, a cominciare dal gasolio. Ad Ancona, è stato questo l’argomento dell’assemblea elettiva di Cna Fita Marche, che rappresenta il 40 per cento delle imprese della regione dell’autotrasporto. Ha partecipato il presidente nazionale di Cna Fita, Patrizio Ricci. Fabrizio Grazioli è stato confermato presidente regionale. Delegati all’assemblea nazionale Cna Fita sono stati nominati Luciano Barattini, Sauro Bonci, Emiliano Tomassini e Nazzareno Latini.

“Dal punto di vista infrastrutturale – ha affermato il responsabile Cna Fita Marche Riccardo Battisti – l’integrazione tra il porto di Ancona, l’aeroporto di Falconara e l’interporto di Jesi ci consentirebbe di porci all’avanguardia nel sistema di trasporti intermodali, considerando anche la ferrovia, ma la politica e le istituzioni non ci hanno mai puntato con la sufficiente determinazione. Così il porto di Ravenna, nostro competitor territoriale, registra un continuo aumento del traffico container, grazie agli investimenti della Regione Emilia Romagna attraverso i fondi europei. A farne le spese il porto di Ancona, che paga i ritardi di un’uscita ancora da realizzare e i limiti di una classe imprenditoriale conservatrice”.

L’impennata del prezzo del gasolio e il rischio che il Governo riduca la compensazione sulle accise per l’acquisto del gasolio stesso costringeranno migliaia di aziende del settore alla chiusura, bloccando di fatto il sistema nazionale dei trasporti, con ripercussioni di manifatturiero e logistica. Aggiungiamo la concorrenza sleale da parte delle imprese dell’Europa orientale e la violazione delle regole da parte degli autisti stranieri. Gli autotrasportatori presenti all’assemblea hanno infine segnalato le difficoltà a reperire autisti perché il percorso per la patente è lungo e costoso: andrebbe semplificato e bisognerebbe iniziare corsi di formazione per gli under 18.

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