Agricoltura Veneto: come rilanciarla?

Dopo la cimice asiatica, le gelate del 7 e dell’8 aprile scorsi; ora di nuovo il meteo a metterci lo zampino e a colpire sempre la Bassa Veronese. L’agricoltura si ritrova così in ginocchio, ma non vuole mollare. Se n’è parlato durante l’incontro tenutosi al Centro Servizi di Castagnaro, un convegno dal titolo ‘Come rilanciare l’agricoltura?’, organizzato dal Comune con il patrocinio di Regione, Coldiretti, Confagricoltura e Cia – Confederazione italiana agricoltori. Intorno al tavolo si sono ritrovati amministratori comunali, politici, Avepa (Agenzia veneta per i pagamenti in agricoltura), le altre associazioni di categoria.

Le imprese locali sono costrette a lavorare con un reddito pari a zero, considerato che la piante non hanno frutti a causa delle gelate tardive. Gli agricoltori hanno sottoscritto una lettera in cui parlano addirittura di rischio sopravvivenza per le aziende agricole locali. Durante il convegno, perciò, si è parlato di quali azioni intraprendere per salvare e rilanciare l’economia agricola locale.

Amministratori locali, politici e associazioni di categoria si sono ritrovati allineati sulla necessità di viaggiare uniti. L’europarlamentare Paolo Borchia, in collegamento telefonico, ha sottolineato come i “numeri di quella che sarà la versione definitiva della Pac, la Politica agricola europea, sono chiari a tutti. Avremo un 10 per cento in meno a livello comunitario, mentre dal punto di vista nazionale perderemo addirittura il 15 per cento. Dinamiche che avranno ripercussioni sui nostri operatori locali”.

Mauro Trapani, direttore di Avepa, ha aggiunto che l’organismo è fortemente impegnato: “Per calamità che superano le normali avversità, e che quindi necessitano dei fondi di emergenza, la Regione non può fare altro che attivarsi per chiedere la proclamazione dello stato di calamità”. Alla Regione si è appellato Daniele Salvagno, presidente della Coldiretti del Veneto, chiedendo per le aziende la garanzia del reddito, “perché quando si perde la produzione, si ferma anche l’impresa. E con essa vengono meno risorse per il territorio”.

Andrea Lavagnoli, numero uno di Cia – Agricoltori italiani di Verona, ha chiesto agli agricoltori di rivolgersi senza timori alle associazioni di categoria, che fanno da tramite con il mondo politico, per ottenere aiuti. Alberto De Togni, presidente di Confagricoltura Verona, ha parlato di equo compenso per i produttori: “Se ne discute da anni, ma occorre capire chi lo stabilisce e chi è in grado di darlo”. E ancora: “Non credo si possa fare con risorse pubbliche. Contro gelo, grandine, siccità e insetti alieni l’unica strada è quella delle polizze assicurative, sempre che qualcuno ce le faccia ancora sottoscrivere, visto il livello di danno a cui andiamo incontro ogni anno”.

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