Discoteche e locali da ballo, associazioni: “Chiediamo data certa per ripartire”

Incontro straordinario per parlare della riapertura dei locali di ballo: hanno partecipato tutte le sigle del settore facenti capo a Silb-Fipe-Confcommercio, Assointrattenimento-Confindustria e Fiepet-Confesercenti-Settore Intrattenimento, oltre alla maggioranza delle sigle dell’indotto, tra cui Aiss-Sicurezza Sussidiaria, Sils e Adj.

Dal 25 giugno, data in cui il Comitato tecnico scientifico dette le linee guida per riaprire discoteche e locali di ballo sono passati 20 giorni e non ci sono state novità. Intanto, i ragazzi ballano e festeggiano nelle piazze e nei luoghi abusivi, senza controlli e protocolli di sicurezza sanitaria. Discoteche e locali da ballo, invece, possono diventare presidi di sicurezza garantendo l’accesso con il green pass. Le associazioni giudicano inaccettabile che non ci sia una data certa per ripartire.

“Questo è un tavolo – spiegano Maurizio Pasca – Luciano Zanchi – Filippo Grassi – Franco Cecconi – presidenti delle rispettive associazioni di categoria – che rimarrà in seduta permanente fino a quando il governo non ci darà le risposte che attendiamo ormai da mesi. In questi mesi di pandemia, pur essendo costretti per legge a rimanere chiusi, non abbiamo visto un sostegno adeguato da parte del governo e questo è molto grave. Alla luce di questo quadro abbiamo preparato alcune richieste che intendiamo sottoporre al presidente del Consiglio, Mario Draghi”.

Cinque le priorità per il settore, oltre alla data certa di riapertura delle attività:
– l’adozione immediata di un provvedimento di riapertura dei locali, sulla base delle indicazioni fornite il 25 giugno scorso dal Comitato Tecnico Scientifico;
– il risarcimento per il danno subito a copertura dei 18 mesi di chiusura forzata delle nostre aziende, che non possono certamente essere considerate alla stregua di altre attività commerciali;
– il contrasto serio e puntuale da parte delle forze dell’ordine e degli organi di controllo a ogni forma di abusivismo e al proliferare di feste e spettacoli organizzati in completa assenza di autorizzazioni amministrative;
– la riduzione al 4% dell’iva applicata ai locali da ballo;
– l’abolizione dell’imposta sugli intrattenimenti (ISI) già giudicata contraria alle direttive europee da più tribunali amministrativi.

“Non chiediamo la luna – concludono i presidenti – queste sono richieste di puro buonsenso, che derivano dalla disperazione di migliaia di imprenditori e decine di migliaia di lavoratori ormai allo stremo. In ogni caso dal prossimo sabato le discoteche riapriranno, in piena sicurezza, come Live-Club, Lounge-Bar e Ristoranti così come previsto dall’Art. 5 del D.L. 52 del 22 aprile 2021. Inoltre, le Associazioni di categoria consapevoli del loro ruolo sociale, si rendono disponibili a promuovere una campagna di sensibilizzazione vaccinale rivolta ai giovani e alla popolazione”.

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