Manifatturiero Abruzzo: il rapporto di Confindustria Abruzzo – Cresca – Bper Banca

Dopo un anno di stop a causa delle difficoltà causate per covid, riprende la rilevazione e lo studio dell’andamento delle imprese manifatturiere con almeno dieci addetti, realizzata da Confindustria Abruzzo, Cresa e Bper Banca. I dati si riferiscono al 2020.

“La ripresa di questa attività – dichiara Mara Quaianni, presidente del Cresa che dal 2020 è l’Ufficio Studi dell’Agenzia per lo Sviluppo della Camera di Commercio del Gran Sasso d’Italia – dimostra il rafforzamento dello spirito di fattiva collaborazione che da sempre contraddistingue i rapporti tra il Sistema camerale, Confindustria e BPER Banca”.

“L’adesione di BPER Banca all’iniziativa – aggiunge Giuseppe Marco Litta, responsabile della Direzione regionale Abruzzo Molise di BPER Banca – testimonia la vicinanza della Banca al territorio e alle imprese, in un momento di particolare difficoltà dettato dalla pandemia, che ha inciso profondamente sul tessuto economico regionale”.

Dall’analisi, emerge che il sistema manifatturiero regionale ha attraversato un anno difficile, con contrazioni però minori rispetto alla media nazionale, probabilmente perché sono state considerate le micro imprese con fatturato inferiore a 500 mila euro, quelle che più hanno sofferto la pandemia. Dal punto di vista dei settori, buoni gli andamenti per alimentari, elettronica e mezzi di trasporto (con qualche problema per quel che riguarda l’occupazione). Ottime le prestazioni di chimico-farmaceutica per gli scambi con l’estero, della metalmeccanica per il lavoro. Non bene l’abbigliamento (pur con l’aumento dell’export), legno e mobili, lavorazioni di minerali non metalliferi. Dal punto di vista della grandezza dell’impresa, hanno reagito decisamente meglio quelle con 250 addetti o più rispetto alle piccole (10-49 addetti) e alle medie (50-249). Il clima di opinione è positivo, con aspettative a sei mesi di incrementi di tutti gli indicatori, fatta eccezione per gli ordini esteri, per i quali resta un blando pessimismo.

“I dati contenuti nel Rapporto annuale – commenta Giuseppe Marco Litta – rappresentano un utile strumento per intercettare le necessità delle imprese e farle proprie mettendo in campo azioni di supporto alle criticità evidenziate, per accompagnare il sistema economico verso la ripresa. Obiettivo che vede BPER Banca impegnata con un ruolo di primo piano”.

“All’interno del ‘Position Paper PNRR Abruzzo e la Programmazione Europea 2021-2030’ vi sono idee e progetti volti ad agevolare la liquidità delle PMI, a sostenere l’impresa e il lavoro, a dare maggiore competitività al territorio a rendere efficienti le risorse finanziarie spendibili a favore del sistema produttivo”, precisa Marco Fracassi, presidente Confindustria Abruzzo.

Il set di domande proposte, che hanno accompagnato il questionario sull’andamento 2020, è stato elaborato con la collaborazione di Lino Olivastri, presidente della Consulta servizi innovativi di Confindustria Abruzzo, e ha riguardato il grado di digitalizzazione. È l’aggiornamento di un’analoga indagine svolta da Confindustria-CRESA-BPER relativamente al 2018 e consente di analizzare il sentiero percorso finora dal sistema delle imprese regionali.

Nel 2020, un’azienda su sei non ha attivato processi digitali, circa la metà li ha adottati solo in poche aree, in particolare produzione e progettazione. Il 50 pere cento delle imprese digitalizzate ha avuto pochi benefici, il 50 per cento degli intervistati non ha in organico figure specifiche. Gli investimenti digitali previsti riguardano acquisto e attivazione di macchinari interconnessi, formazione/aggiornamento del personale. Due aziende su tre non sono interessate allo smart working, solo il 7 per cento lo adotta strutturalmente. La maggioranza conosce una sola organizzazione dell’ecosistema digitale.

“Confindustria Abruzzo – conclude Marco Fracassi – continua pertanto ad essere in prima linea per individuare le soluzioni e le migliori prassi per affrontare le sfide imposte dai sempre mutevoli scenari internazionali e per condividere e sostenere le iniziative e le azioni necessarie su questi temi”.

“È compito del sistema istituzionale pubblico e privato di cui tutti noi facciamo parte – sintetizza Mara Quaianni – sostenere la crescita della cultura imprenditoriale, che include anche la capacità di intraprendere consapevolmente percorsi diversi da quelli abituali (es. internazionalizzazione) o di esplorare gli stessi percorsi in modo diverso (es. innovazione digitale)”.

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