Pomodoro da mensa: Copa – Cogeca scrive alla Commissione Ue

Il Copa – Cogeca, associazione delle organizzazioni professionali agricole europee, ha scritto alla Commissione europea sulla polemica relativa alle importazioni di pomodoro da mensa dal Marocco, Paese con cui c’è un accordo dal 2000 che prevede una quota di importazione di 285 mila tonnellate a dazio zero.

I prezzi dei pomodori dell’Unione spesso crollano non riuscendo neanche a coprire i costi di produzione e le disposizioni presenti nell’Accordo non sono efficaci: Il meccanismo del prezzo di entrata (stabilito a 0,461 € al kg) non fa differenza tra i diversi prezzi dei pomodori tondi e delle specialità; il dazio ad valorem applicato alle importazioni che superano la quota, se applicato, è molto basso e non costituisce un disincentivo; la clausola di salvaguardia non è mai scattata nonostante il forte deprezzamento dei prezzi del pomodoro sui mercati comunitari conseguente all’importazione di 500.000 tonnellate di pomodori nel 2020 corrispondenti al doppio della quota calcolata – teoricamente – per preservare il tradizionale flusso di esportazione marocchino.

Con Brexit, le quote non sono state rinegoziate e ricalcolate. Il Copa – Cogeca ora chiede di aggiornare la quota di importazione di pomodori alla luce dell’uscita dall’Ue della Gran Bretagna e il ricalcolo forfettario all’importazione. Nella lettera, si chiede alla Commissione di essere coerente con l’impostazione attuale che vede l’agricoltura europea paladina di quella sostenibile in Europa e nel mondo, puntando inoltre alla promozione del consumo locale diminuendo l’approvvigionamento da Paesi extra Ue. Si chiede alla Commissione anche di studiare l’impatto dell’accordo sul settore ortofrutticolo dell’Unione attivando, se necessario, le previste misure di salvaguardia e la determinazione del risarcimento dei danni causati da tale accordo nelle regioni europee colpite.

Coldiretti condivide la posizione del Copa – Cogeca. Sul primo punto, in particolare, si sottolinea come il prezzo di entrata sia stato fissato quando il Marocco produceva solo pomodoro tondo, mentre successivamente è arrivato il ciliegino, di dimensioni inferiori, ma di maggiore valore economico, cosicché il prezzo di entrata è diventato ridicolo e non tutela le produzioni comunitarie.

Infine, all’epoca dell’accordo erano 22 i principi attivi autorizzati in Marocco sul pomodoro, vietati in Italia, tra cui il bromuro di metile. L’Italia non ha importato direttamente pomodoro dal Marocco nel corso del 2020 e neanche nel primo trimestre del 2021, ma la presenza del prodotto condiziona comunque il mercato Ue.

Il mercato del pomodoro da mensa è mutato molto nel corso degli anni. È aumentata la produzione fuori suolo nel Nord Europa, tanto che nel 2020 l’Italia ha esportato 56,8 milioni di chili di pomodoro da mensa, ma ne ha importati 122,5 milioni di chili, di cui 48,3 milioni dall’Olanda, 33,7 dalla Spagna e 15 dalla Francia.

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