Quarantena Regno Unito: la Puglia dice addio a 90 mila turisti

Con la quarantena per i cittadini provenienti dalla Gran Bretagna, la Puglia rischia di salutare 90 mila potenziali turisti britannici, tanti quanti ne erano arrivati nell’estate prima del covid. Il dato emerge dall’analisi di Coldiretti Puglia dopo la scoperta della pericolosità della variante indiana del virus. Fino al 2019, oltre ai 90 mila arrivi, si contavano 310 mila presenze di vacanzieri inglesi in Puglia. Un serbatoio di turismo molto importante.

L’estate senza inglesi rischia di costare più di 80 milioni di euro per le mancate spese di alloggio, alimentazione, trasporti, divertimenti, souvenir e shopping. Già l’estate scorsa gli arrivi in Puglia da parte dei turisti erano crollati di più di 60 mila arrivi. Gli inglesi amano particolarmente le campagne pugliesi e l’alimentazione, a cui destinano una quota elevata del loro budget per le vacanze.

La Gran Bretagna è al quarto posto tra i partner commerciali dell’Italia per cibo e bevande: segue in classifica Germania, Francia e Usa. Dopo il vino, al secondo posto tra i prodotti agroalimentari maggiormente venduti nel Regno Unito c’è l’ortofrutta fresca e trasformata come i derivati del pomodoro. Rilevante anche la quota di pasta, formaggi e olio evo.

“L’agriturismo ha aumentato la disponibilità di accoglienza turistica – spiega Filippo De Miccolis, presidente di Terranostra Puglia, associazione agrituristica di Coldiretti – offrendo una lettura positiva del territorio pugliese e, pertanto, lo sviluppo dell’agriturismo significa maggiore capacità di attrazione da parte della Puglia a beneficio dell’intera economia regionale. L’ospitalità nelle strutture aziendali assume una rilevanza fondamentale per la salvaguardia del patrimonio rurale che, oggi, è il fiore all’occhiello del turismo regionale”.

L’anno scorso, a causa dell’emergenza covid, sono partite per le vacanze 18,5 milioni di persone (il 18,6 per cento in meno rispetto al 2019), con 62,3 milioni in meno di notti trascorse in vacanza a causa del crollo delle vacanze lunghe. Le vacanze in primavera, trainate dalle ripartenze del mese di giugno, hanno visto altre regioni tra le destinazioni privilegiate per i soggiorni brevi (20,9 per cento) e i soggiorni lunghi (17,1 per cento). La Puglia si è dovuta accontentare dell’8,8 per cento, perdendo il primato dei due anni precedenti. In autunno, la regione era stata scelta dal 9,4 per cento di turisti, in particolare per visite a parenti e amici nel mese di dicembre, prima che scattasse il divieto di spostamenti tra regioni.

La Puglia dipende fortemente dall’estero per i turisti con 1,5 milioni di arrivi da parte di viaggiatori stranieri e 3,8 milioni di pernottamenti internazionali; persone che l’estate scorsa hanno dovuto rinunciare a venire nel tacco d’Italia a causa delle limitazioni e delle preoccupazioni per la pandemia.

“Gli agriturismi, spesso situati in zone isolate della campagna in strutture con un numero contenuto di posti letto e a tavola e con ampi spazi all’aperto dove le distanze si misurano in ettari – conclude il presidente De Miccolis – sono forse i luoghi dove è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza per difendersi dal contagio fuori dalle mura domestiche”. Gli oltre 900 agriturismi pugliesi saranno dunque meta privilegiata nell’estate, qui dove i turisti stranieri secondo Campagna Amica rappresentano oltre la metà degli ospiti.

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