Edilizia: Fillea-Filca-Feneal Marche soddisfatti, ma ci sono ancora punti da chiarire

Fillea-Filca-Feneal Marche hanno fatto il punto sul settore dell’edilizia, sulla ricostruzione post-sismica e sull’andamento del settore. Da ottobre 2020, nella regione, il settore delle costruzioni fa registrare aumenti medi dell’11 per cento, con picchi nelle province di Macerata e Ascoli. Il trend positivo è confermato dalle casse edili: aumento delle ore lavorate del 7,4%, da 3.920.000 a 4.211.00. In aumento i lavoratori, da 12 mila a 13 mila (+7,28%), le imprese, da 3.064 a 3.164 (+3,27%), le massa salari denunciate in cassa, da ottobre 2019-marzo 2020 a ottobre 2020-marzo 2021 +17%.

Nella sola ricostruzione, sono oltre 1.100 i durc per congruità emessi, per un importo di più di 130 milioni di euro. Oggi, nelle Marche, sono quasi 300 i cantieri avviati per il superbonus e la stima è che entro settembre si supereranno i mille. L’edilizia si rafforzerà ulteriormente con le risorse del Next generation Ue, con la ricostruzione post-sisma, con i bonus vari (110, facciate), con l’edilizia infrastrutturale e ospedaliera, che già fa segnare un aumento delle lavorazioni, sia delle aziende sia del personale occupato nelle stesse.

Qualche settimana fa ci sono state le nomine dei commissari per la Fano-Grosseto e per il potenziamento dell’Orte-Falconara (510 milioni di euro). Da considerare ancora gli interventi che si incroceranno come la digitalizzazione e gli scavi per la fibra.

Il sindacato è dunque soddisfatto, ma rileva alcune contraddizioni di sistema: non c’è la forza lavoro di cui ci sarebbe bisogno, dunque bisogna creare le condizioni perché la formazioni funzioni (bilaterale e ben fatta per il green job) per immettere nuove professionalità nel settore e riconvertire le vecchie ai nuovi mestieri. La Regione deve fare la sua parte per rilanciare, finanziandola, la Formazione professionale; i contratti provinciali e regionali vanno rinnovati (contratto integrativo di Ancona scaduto da due anni, contratto regionale artigiani scaduto da dieci mesi); le costruzioni sono green o non sono, questo determina una grande scommessa, uno scatto da parte di tutti, un salto culturale: i lavoratori vanno inquadrati con i livelli giusti (70% della manodopera delle Maerche è schiacciata tra 1 e 2 livello, quelli più bassi), vanno garantite le condizioni di legalità nel cratere e non (si deve quindi accelerare sul Durc di congruità, settimanale di cantiere, protocolli con le prefetture e bedge); deve tornare la sicurezza nei cantieri edili. Nel 2019 questo settore risultava ancora quello con il più alto rischio di infortuni gravi (cinque incidenti mortali su 20 totali nelle Marche, dal 2015 al 2019 gli infortuni denunciati nel settore rappresentavano in media il 10 per cento del totale di quelli denunciati nella regione). Bisogna dunque intervenire in formazione e sicurezza, introdurre strumenti come la patente a punti verso la qualificazione delle imprese, investire in tecnologia e cultura della sicurezza fin dalle scuole.

Per questo, per la mobilitazione ‘Fermiamo la strage nei luoghi di lavoro’, promossa da Cgil, Cisl e Uil per il 26 maggio, si terrà un flash mob di Feneal Filca Fillea di Ancona dal titolo ‘#BastaMortiSulLavoro’.

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