Decreto Sostegni-bis: contratto di rioccupazione, di espansione e di solidarietà

Nel Decreto Sostegni-bis, il Governo inserirà alcune misure sul mondo del lavoro per scongiurare gli effetti dell’imminente sblocco dei licenziamenti. Tra gli altri, ci sarà il contratto di rioccupazione. Andiamo a vedere come funziona.

Il Decreto Sostegni aveva imposto il blocco dei licenziamenti fino al 30 giugno 2021, con estensione di questa misura fino al 31 ottobre 2021 per quelle aziende che utilizzano gli ammortizzatori sociali con causale covid. Un’altra proroga è difficile, così ecco il contratto di rioccupazione. Sarà destinato al reinserimento di disoccupati durante la ripresa post-pandemia. Prevede un periodo di prova di sei mesi, per la formazione dei neo-assunti, e uno sgravio contributivo pari al 100 per cento. Il datore di lavoro che assumerà con questa formula non dovrà pagare i contributi durante tutto il periodo di prova, ma lo sgravio sarà restituito se poi il lavoratore non verrà assunto. Se il contratto proseguirà, diventerà a tempo indeterminato.

Ci saranno altre misure dedicate al lavoro nel Decreto Sostegni-bis. Come una modifica al contratto di espansione. Originariamente previsto per le imprese di grandi dimensioni che volevano avviare processi di reindustrializzazione e di riorganizzazione nella direzione dello sviluppo tecnologico, successivamente è stato esteso alle imprese con 500 dipendenti (250 per il prepensionamento). Ora ci dovrebbe essere un nuovo allargamento, probabilmente alle imprese con almeno 100 lavoratori. Grazie al contratto di espansione, sono consentiti gli esodi incentivati ai dipendenti fino a cinque anni dalla pensione.

Parliamo poi del contratto di solidarietà. Le aziende, in presenza di un calo del 30 per cento nel fatturato, possono stipulare un contratto di solidarietà che porti la retribuzione al 70 per cento (il precedente indennizzo era fissato al 60 per cento), prevedendo però precisi impegni da parte delle imprese sul mantenimento dei livelli occupazionali, presi al momento della sottoscrizione dell’accordo collettivo con i sindacati.

Infine, nel nuovo decreto, ci sarà il bonus per i braccianti agricoli. Così il ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, Stefano Patuanelli: “Non era pensabile che i braccianti rimanessero fuori da un sostegno che ha dato garanzie a molti stagionali, ma che aveva lasciato fuori i braccianti agricoli che, come altri, hanno pagato la crisi che ha colpito tutte le produzioni”.

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