Cna Impresa Donna Marche: Patrizia Tiranti nuovo presidente

“Abbiamo previsto un fondo di 400 milioni nel Piano Nazionale di Ripesa e Resilienza per le imprese al femminile e per le start up, per favorire l’accesso al credito, fare rete, creare sinergie, formazione e cultura per le aziende guidate da donne. Altri 50 milioni li abbiamo stanziati per favorire la permanenza e il rientro al lavoro delle donne dopo la maternità Inoltre, il Governo ha previsto l’estensione dell’assegno unico familiare alle imprenditrici e agli imprenditori, il potenziamento dei servizi educativi dell’infanzia, l’estensione del tempo pieno a scuola, politiche di sostegno alle madri lavoratrici con figli piccoli”.

Il discorso è di Elena Bonetti, ministro per le Pari Opportunità, intervenuta all’assemblea elettiva di Cna Impresa Donna Marche. Le donne, come ha ricordato il ministro, hanno subito più danni degli uomini a causa della pandemia. Nelle Marche, nell’ultimo anno, sono state ben 355 le imprenditrici che hanno dovuto chiudere. Coinvolte in particolare le under 35, scese da 3.865 a 3.567. Attualmente sono 34.268 le aziende delle Marche guidate da donne e danno lavoro a 100 mila addetti.

All’assemblea ha partecipato la presidente dell’Associazione delle Casalinghe Moica, Tina Leonzi, così come la presidente di Cna Impresa Donna nazionale Maria Fermanelli. È stata eletta presidente regionale di Cna Impresa Donna Patrizia Tiranti, imprenditrice di Matelica, titolare di Mpc Informatica Srl. Nell’ultimo decennio ha guidato Cna Impresa Donna di Macerata. Prende il posto di Emilia Esposito, giunta a fine mandato.

Della presidenza regionale di Cna Impresa donna, faranno parte anche le imprenditrici Anna Elisabetta Fenucci, Sabina Cardinali, Maura Donzelli, Sandra Aparecida Gouveia, Daniela Zepponi.

“Ci aspettano momenti di grande impegno – ha dichiarato Patrizia Tiranti – per far tornare a crescere le imprese femminili. Secondo una indagine del nostro Centro Studi, il 47 del cento delle imprese guidate da donne, è preoccupato per il futuro e pensa che l’emergenza pandemica non sarà superata in breve tempo. In particolare il 39,1 per cento si prepara a ridimensionare fortemente la propria attività, mentre l’8,3 per cento teme addirittura di dover chiudere. Occorre favorire l’accesso al credito delle imprenditrici, che pagano ancora un pregiudizio di genere da parte delle banche. Inoltre va potenziato il welfare familiare. Il 25,4 per cento delle under 30 non lavora, non studia e non cerca un’occupazione. Se sapremo creare le condizioni giuste, la creazione d’impresa potrà diventare una grande opportunità per le giovani marchigiane”.

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