Coldiretti: vini, pacchetto di proposte al Governo

Nuova distillazione per Do e Ig, tutela dei vini autoctoni, semplificazione e promozione. Sono le misure presentate da Coldiretti al Governo per rilanciare il mercato del vino Made in Italy, che tanto ha risentito della pandemia e delle restrizioni. Nel recente report ‘Cantina Italia’, infatti, si legge che al 31 marzo 2021 le giacenze erano pari a 56 milioni di ettolitri, due milioni in più rispetto al 2020.

Sulla promozione, iniziative non devono limitarsi all’Ocm. La misura va estesa al mercato interno della Ue, con un’attenzione particolare all’enoturismo. Pure per quel che riguarda i mercati terzi, si punta ad azioni più incisive a favore del Made in Italy. Si chiede un bando condiviso con il mondo produttivo con maggiore semplificazione, più risorse e una percentuale superiore di contribuzione.

Coldiretti chiede di rinforzare la tutela dei vini autoctoni intervento sull’etichettatura per consentire la limitazione territoriale agli specifici areali di produzione alle varietà legate al territorio di produzione. L’invito è a completare le norme del Testo unico del vino per definire il processo di semplificazione a cui mancano ancora dei passi, dallo schedario vitivinicolo per accelerare il passaggio allo schedario grafico, alle dichiarazioni per mettere al centro il registro telematico. L’etichettatura non solo per la tutela maggiore dei vini italiani autoctoni, ma anche per prevedere l’obbligo d’indicazione dell’origine dei vini spumanti non Do e Ig. Per permettere più facilmente l’utilizzo del vino italiano per la produzione di aceti, Coldiretti chiede l’obbligo di etichettatura di origine per gli aceti di vino, con riferimento al paese di produzione del vino.

Sul fronte Ue, per Coldiretti vanno conservate fino al 2023 le misure straordinarie e di flessibilità di Bruxelles, adottate nel 2020, e vanno implementate le risorse finanziarie. Chiesta anche la proroga di almeno un altro anno della durata delle autorizzazioni in scadenza nel 2021 e nel 2022. Il sistema delle autorizzazioni va comunque mantenuto oltre il 2030, ma con la revisione di alcune regole. E infine Coldiretti ha posto la questione degli attacchi ”strumentali ” di alcune lobby anti alcol che continuano a mettere sul banco degli imputati i prodotti mediterranei nel piano di lotta al cancro, ponendole sullo stesso piano del fumo.

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