Confesercenti Reggio Calabria: “Vaccini: scene da terzo mondo”

“Ormai sembra di vivere all’interno di un puzzle gigantesco o di un gioco da tavolo come il Risiko, solo che purtroppo in questo ‘gioco’ c’è in ballo il lavoro e la vita delle persone”. A dirlo è Claudio Aloisio, presidente di Confesercenti Reggio Calabria.

L’economia è tornata ai livelli del secondo dopoguerra, con 450 mila attività che nel 2021 rischiano di scomparire, andando ad aggiungersi alle altre 260 mila che hanno già chiuso dall’inizio della pandemia. “Gli aiuti stanziati finora sono una goccia nel mare, 21 miliardi contro i 137 di contrazioni dei consumi. E ancora non si sa quale strategia il Governo metterà in atto per far uscire l’economia da questo vortice infinito”.

Aloisio prosegue: “Mi domando se è corretto, etico, giusto, continuare a chiedere sacrifici immani ai cittadini a fronte, poi, dell’intollerabile inefficienza dello Stato”. Chiede, il numero uno della Confesercenti reggina, di potenziare la campagna vaccinale: “Ma sappiamo le criticità che la stanno rallentando in tutta Italia. Non è però giustificabile il caos da Paese del terzo mondo al quale stiamo assistendo a Reggio Calabria e in Calabria in merito alla gestione di questo indispensabile passagio che può farci tornare alla normalità”.

Aloisio racconta una scena recente: centinaia di persone davanti al punto vaccinale per ricevere la prima dose del vaccino a creare assembramento, “nonostante l’ottimo lavoro svolto dalla Polizia di Stato per mantenere l’ordine”. “Un signore di buona volontà, anche lui lì per vaccinarsi, prendeva i nomi del nuovi arrivati (non degli utenti prenotati, attenzione, ma di chiunque lo chiedesse) trascrivendoli con una penna su dei fogli di carta che, una volta pieni, passava a un addetto il quale, in un clima di grande disordine, urlava a squarciagola i nomi del fortunati che potevano entrare”.

E i prenotati regolarmente? “A loro veniva comunicato che dovevano tornare a casa e ritentare quando ci fosse stata meno confusione dato che le prime dosi erano terminate: Le dosi di chi era stato prenotato per gravi tipologie o perché ultraottantenni, a chi sono andate? Con quale coraggio si possono chiedere ulteriori sacrifici se poi siamo costretti ad assistere a questo sfacelo?”.

Confesercenti Reggio Calabria ha chiesto un incontro urgente al Prefetto “per denunciare questo indecoroso stato di cose e portare alla sua attenzione anche gli altri gravi e innumerevoli problemi, inaspriti ulteriormente dall’istituzione della zona rossa nella nostra regione, che sta vivendo il tessuto imprenditoriale e produttivo dell’area metropolitana di Reggio Calabria”.

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