Agenzia Umbria Ricerche: la popolazione come il principio dei vasi comunicanti

Sono 12,4 milioni gli italiani che hanno più di 65 anni, il 20,8 per cento della popolazione totale. In Umbria, gli ultra 65enni sono 208 mila, quasi il 26 per cento della popolazione. La soglia del 30 per cento può essere considerata una sorta di soglia psicologica di non ritorno. Ma non può non essere presa in considerazione, visto che in Italia continuano a diminuire i nati. Nel 2019 erano 420 mila, 20 mila in meno che nel 2018, 156 mila rispetto al 2008. Se nel 2010 i figli per donna erano 1,46, nel 2019 siamo passati a 1,27. Il numero medio dei figli delle donne con cittadinanza italiana nel 2019 ha toccato il valore più basso di sempre, 1,18.

L’Agenzia Umbria Ricerche ha provato a indagare su questi dati, per capirne il significato. Ha preso in considerazione il principio dei vasi comunicanti. Ipotizziamo di suddividere la popolazione italiana in tre gruppi comunicanti, fasce d’età 0-14, 15-64 e 65 anni e oltre. Il primo sta diventando troppo basso, ma il deficit umano inizia a farsi sentire anche nella fascia 15-64 (le persone tra 40 e 49 anni sono circa 9 milioni, quelle tra 30 e 39 anni sono 7 milioni). Si tratta di tendenze che, alla lunga, incidono molto negativamente sul sistema economico.

Serve un cambio di rotta, in particolare una maggiore autonomia di intervento da parte delle singole regioni in materia di sostegno all’incremento della popolazione. I problemi della Lombardia infatti non sono quelli dell’Umbria, Milano e Polino sono due realtà assolutamente diverse.

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