Situm: università e impresa insieme per il territorio di Umbria e Marche

Il mondo accademico e quello imprenditoriale a braccetto per far ripartire Umbria e Marche, due regioni confinanti e con tanto in comune. Ieri, in conferenza stampa, sono stati presentati i SITUMtalk, webinar della Scuola di innovazione territoriale Umbria Marche (Situm), su iniziativa dei Magnifici Rettori dell’Università di Perugia, Maurizio Oliviero, e dell’Università politecnica delle Marche, Gian Luca Gregori.

L’obiettivo è creare lavoro favorendo lo sviluppo di tutto il territorio, che ha un grande potenziale sociale, economico e culturale, in buona parte ancora inespresso. Al centro di Situm c’è la volontà di identificare quei valori che fanno sì che la provincia si sinonimo di sostenibilità e la periferia nuovo centro; qui, infatti, la bassa densità abitativa porta a un’alta qualità di vita, grazie all’individuazione di eventi e percorsi formativi multidisciplinari, con contenuti innovativi.

“Con Situm abbiamo puntato sulla collaborazione tra Università e tra Regioni – ha dichiarato il Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Perugia, Maurizio Oliviero – ripensando completamente l’idea tradizionale di territorio in funzione di un progetto di sviluppo inclusivo e integrato, in grado di coinvolgere concretamente accademia, istituzioni e aziende nella ricerca delle soluzioni migliori e più efficaci, a prescindere dall’appartenenza territoriale. Siamo infatti convinti che il futuro dei nostri giovani non sia fatto di confini, ma di opportunità da cogliere e di qualità, umane e territoriali, da valorizzare. Ringrazio il Rettore Gian Luca Gregori, l’impresa Loccioni, le Camere di Commercio di Umbria e Marche, per aver condiviso questa visione, che ci auguriamo si diffonda sempre più, a beneficio di tutti”.

“Situm è un progetto di ampio respiro – ha affermato il Rettore dell’Università Politecnica delle Marche, Gian Luca Gregori – dove si sviluppano competenze di discipline differenti, per offrire alle nostre studentesse e ai nostri studenti nuove opportunità anche mediante la valorizzazione del territorio. Due Università e due Camere di Commercio insieme per offrire conoscenze che possono trasformarsi in fattori competitivi aziendali e territoriali, ciò in una logica di forte integrazione istituzionale”.

La Scuola darà l’opportunità ai giovani di unire formazione e lavoro, creando un collegamento tra la richiesta di competenze e di persone del mondo imprenditoriale e degli operatori economico-sociali e i percorsi accademici. Le imprese parteciperanno ai progetti formativi, indicando le competenze necessarie per essere competitivi. L’impresa Loccioni, a metà strada tra Perugia e Ancona, costituirà il primo laboratorio che ospiterà gli studenti.

“Situm è un hub in cui si incontrano lavoro e formazione, problemi e soluzioni, studenti e imprenditori – ha sottolineato Enrico Loccioni -. I laboratori Situm sono le imprese che offrono ai giovani la possibilità di collegare concretamente studio, lavoro e vita, facendo scelte consapevoli per il loro futuro. A volte pensano che l’esperienza internazionale, sfidante, si possa trovare solo andando nella grande università del nord o all’estero, ma scoprono che anche qui, tra l’Umbria e le Marche, ci sono imprese internazionali, che lavorano per i più grandi marchi del mondo, con l’alta qualità della vita tipica delle nostre vallate”.

“Abbiamo disperatamente bisogno di creare connessioni reali tra atenei e aziende, per attuare concretamente progetti comuni, fondamentali sia per l’attrattività delle università, che per la competitività delle aziende, l’occupabilità degli studenti, la crescita economica e sociale dei territori – ha rimarcato il presidente delle Camere di Commercio dell’Umbria Giorgio Mencaroni – Tanto più in questo difficilissimo periodo pandemico, le cui conseguenze stanno mettendo a dura prova la tenuta del sistema economico-produttivo e sociale, e frustrano ogni sforzo di ripresa. Il potenziale del progetto sta sicuramente nei tanti elementi che tradizionalmente accomunano le regioni Umbria e Marche, a partire dalle similarità nella struttura produttiva, basata sulla piccola e media impresa, spesso artigiana”.

Stessi ragionamenti da parte del presidente delle Camera di Commercio delle Marche Gino Sabatini: “Scuola, innovazione e territorio, tre parole chiave contenute nell’acronimo Situm, guidano anche i progetti della Camera di Commercio delle Marche: è stato per noi naturale essere tra i promotori di questo progetto, anche con l’obiettivo di essere lo strumento di collegamento con il sistema delle imprese, perché possa essere messo velocemente a terra. Il covid ha schiacciato tutti sull’orizzonte breve del quotidiano, apparentemente su un obiettivo minimo che è quello della sopravvivenza al virus. Situm ci consentirà di guardare e andare oltre questa limitata linea temporale.

Sono poi intervenuti i professori Nicola Paone (Univpm) e Carlo Andrea Bollino (Unipg), che hanno introdotto i temi dei due webinar programmati per il 26 e il 30 marzo prossimi. Il primo, dal titolo ‘La fabbrica del futuro. La misura, il robot, le persone’, si svolgerà online venerdì 26 marzo alle 15. Ci saranno i saluti istituzionali dei due Rettori e dei presidenti delle Camere di Commercio, oltre a quello di Enrico Loccioni, quindi si alterneranno sul palco Nicola Paone (Univpm), Giacomo Palmieri (Univpm), Giovanni Pizza (Unipg) e Alessandro. Salvucci (Loccioni), che interverranno sui temi del rapporto fra uomo e macchine nell’odierno ecosistema digitale, presentando altresì il primo corso perfezionamento Situm, dedicato a “Metodi e tecnologie per la Meccanica 4.0 con approfondimenti di umanesimo”.

Il secondo, “Sviluppo, sostenibilità e territori Strategie e strumenti” si svolgerà martedì 30 marzo 2021 alle ore 17, quando ai saluti istituzionali seguiranno gli interventi di Carlo Andrea Bollino (Unipg), Valerio Temperini (Univpm), Giovanni Pizza (Unipg), Micol Bronzini (Univpm) ed Enrico Loccioni. Il talk esaminerà i processi innovativi e le valenze etiche dei territori, calandole in particolare in una visione antropologica per il mondo post-covid, sottolineando altresì gli aspetti estetici connessi al fare impresa oggi.

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