Uecoop: pandemia, 1.200 imprese hanno chiuso

In Italia, nell’anno della pandemia, hanno chiuso quasi 1.200 imprese cooperative. Il dato emerge da un’analisi dell’Unione europea delle cooperative (Uecoop) su numeri di Unioncamere. Il nostro Paese è stato colpito da Nord a Sud, con in media un centinaio di cooperative costrette ogni mese a chiudere i battenti a causa del covid e delle restrizioni. Massima democrazia anche sui settori colpiti: dalle costruzioni ai servizi, dallo spettacolo alle attività professionali, dalla sicurezza alla logistica, dall’istruzione al commercio.

Il Veneto è la regione che più ha lasciato sul terreno, con un crollo del 4,8 per cento delle imprese cooperative. L’Abruzzo perde il 4,4 per cento, la Liguria il 4 per cento, la Lombardia il 3,9 per cento, il Lazio l’1,2 per cento, il Friuli Venezia Giulia il 3,67 per cento, le Marche l’1,9 per cento, il Piemonte il 3 per cento, il Molise l’1 per cento, la Toscana il 2,8 per cento, l’Emilia Romagna il 2 per cento, il Trentino Alto Adige l’1,2 per cento, la Basilicata il 4,4 per cento, l’Umbria il 2,4 per cento, la Valle d’Aosta l’1,8 per cento. Più o meno stabili Puglia (-0,1 per cento) e Campania (-0,2 per cento). In rialzo Calabria (1,5 per cento), Sardegna (1,2 per cento) e Sicilia (0,2 per cento).

Situazione preoccupante. Questo afferma Uecoop: “Ancora più urgente il potenziamento del piano vaccinale per uscire prima possibile dalla situazione di emergenza; dall’altra parte, serve un rapido ed efficiente utilizzo delle risorse europee del Recovery Plan”. L’Italia non ha tempo. Tra le cooperative, il 21 per cento pensa però che nel 2021 non ci sarà alcune ripresa, il 51 per cento teme che ci vorrà almeno un anno per vedere la partenza di qualche piano legato alle risorse europee. Per il 65 per cento delle imprese sarà necessario attendere la seconda metà del 2021 per una ripresa economica, il 14 per cento crede che si possa assistere a una risalita già entro questo primo semestre.

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