Prestigioso finanziamento per l’Università di Perugia: due ricercatori hanno vinto un finanziamento per la lotta agli insetti dannosi per l’agricoltura

L’obiettivo del progetto è quello di tutte le istituzioni agricole: operare la lotta agli insetti dannosi con metodi naturali e “verdi”. Ed in quest’ottica l’Università di Perugia, ha ottenuto un importante riconoscimento a fronte di uno studio interno compreso un finanziamento Horizon 2020 Marie Sklodowska-Curie Global Fellowship. Il premio è stato il primo, si spera di una lunga serie, e ha voluto riconoscere la bontà della ricerca che ha come titolo “Depicting the impact of an invasive alien crop pest on local ecological networks (PESTNET)”. Lo ha presentato il dottor Gabriele Rondoni e il professore Eric Conti, rispettivamente il ricercatore protagonista della fellowship (experienced researcher) e il responsabile del progetto, entrambi del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali (DSA3) dell’Ateneo perugino. Il budget complessivo è di 255.768 euro e l’unico beneficiario è il DSA3.
Lo studio riguarda gli aspetti di ricerca di base e applicata relativi all’arrivo di insetti invasivi, dannosi all’agricoltura, con un focus sulla cimice asiatica, che attualmente sta provocando perdite economiche elevatissime in Europa, soprattutto in Italia, e in Nord America. Per il suo controllo biologico è stato introdotto dagli Stati Uniti il parassitoide Trissolcus japonicus, anche noto come Vespa samurai, che si sviluppa a carico delle uova della cimice.
“Le specie di insetti invasive – spiegano i ricercatori – causano danni all’agricoltura per svariati miliardi di euro. Non solo direttamente alla quantità e qualità delle produzioni, ma anche perché hanno un impatto indiretto sulla struttura, stabilità e funzionamento delle comunità di artropodi autoctoni. Pertanto, individuare le strategie di controllo più efficaci è una priorità per l’UE. Il progetto prevede utilizzo di avanzati strumenti diagnostici, ad esempio il “sequenziamento massale” di regioni geniche – DNA metabarcoding -, e computazionali – network analysis – per la valutazione delle relazioni esistenti tra insetti e loro antagonisti. Dal punto di vista più applicativo è prevista la fondamentale collaborazione con imprese agricole. Gli operatori del settore infatti saranno direttamente coinvolti nel monitoraggio delle avversità mediante strumenti informatici caratteristici dell’agricoltura di precisione, partecipando così direttamente all’attività di ricerca, secondo il moderno modello della cosiddetta citizen science. I dati forniti – concludono Conti e Rondoni – serviranno poi per l’implementazione di strumenti informatici per la scelta di idonee strategie di difesa”.
“Rivolgo le mie più vive congratulazioni al dottore Gabriele Rondoni e al professore Eric Conti per l’importante risultato ottenuto, che per la prima volta vede assegnato a scienziati dell’Università degli Studi di Perugia, un prestigioso finanziamento internazionale Horizon 2020 Marie Sklodowska-Curie Global Fellowship. Oltre a dare lustro all’intero Ateneo, il progetto rappresenta una importante opportunità per potenziarne la rete di ricerca con altre autorevoli istituzioni accademiche in tutto il mondo e, soprattutto, in accordo a elevatissimi standard di qualità scientifica. Pertanto formulo ai vincitori, a nome di tutta la comunità accademica, i miei migliori auguri di buon lavoro” ha sottolineato il Magnifico Rettore, Professore Maurizio Oliviero.
Oltre all’Università degli Studi di Perugia sono coinvolte istituzioni canadesi – Université de Montréal – e del Regno Unito – Newcastle University e UK Centre for Ecology & Hydrology -, nonché un’azienda italiana, TeamDEV s.r.l..
Gli Horizon 2020 Marie Sklodowska-Curie Global Fellowship finanziano progetti di durata fino a 36 mesi e sostengono la formazione alla ricerca e lo sviluppo di carriera dei ricercatori, sostenendone la mobilità internazionale in stati membri dell’UE e paesi terzi, intersettoriale e interdisciplinare.

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