Coldiretti Puglia: “Servono infrastrutture per l’agroalimentare”

In Puglia, nei prossimi dieci anni, ci potrebbero essere 100 mila nuovi posti di lavoro green nel settore dell’agroalimentare. Bisogna però prima colmare la differenza infrastrutturale logistica che costringe le imprese agricole e agroalimentari pugliesi a perdere in competitività. Lo fa sapere Coldiretti Puglia.

Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia, dice: “Servono trasporti efficienti sulla linea ferroviaria e snodi portuali e aeroportuali per le merci che ci permettano di portare i nostri prodotti rapidamente da sud a nord del Paese e poi in ogni angolo d’Europa e del mondo visto che la densità delle nostre infrastrutture è più bassa rispetto ad altri Paesi. Basti pensare che ogni 100 km quadrati abbiamo 5,5 chilometri di ferrovie contro gli 11 della Germania. Inoltre, serve un task-force che permetta di rimuovere con maggiore velocità le barriere non tariffarie che troppo spesso bloccano le nostre esportazioni”.

Come da diktat dell’Unione Europea, entro il 2020 il trasporto su ferro delle merci deve essere almeno il 30 per cento del totale. Ma siamo ancora al 6 per cento. Secondo i dati Istat, la Puglia è indietro anche rispetto al Mezzogiorno in quanto a dotazione ferroviaria: 20,8 km per 100 mila abitanti rispetto ai 27,8 di media del Sud; non va meglio per la rete autostradale, 1,3 km per 10 mila auto contro la media di 1,7 del Sud e di 2 del Nord.

“In Puglia il trasporto su ferro si ferma a Bari. Se l’Italia non investe nelle vie di trasporto, soprattutto su rotaia, l’ortofrutta spagnola continuerà ad arrivare, arrecando danno alle produzioni agroalimentari pugliesi. Un chilo di uva da tavola per arrivare da Rutigliano a Bruxelles deve percorrere 1.800 chilometri a da Murcia, a sud della Spagna, a Bruxelles 2000 chilometri. Dalla Puglia il viaggio dura 48 ore, da Murcia 36” commenta ancora Muraglia.

L’export pugliese deve essere aiutato. A parte gli scambi consolidati con la Germania, deve imporsi in Francia, Polonia, Regno Unito, Svizzera, Benelux, Scandinavia, Spagna, Albania, Grecia e Paesi extra Ue.

Grazie al Decreto Semplificazione, si è dato l’ok a tre opere strategiche di collegamento ferroviario in Puglia: Pescara-Bari , Napoli-Bari e Taranto-Metaponto-Potenza-Salerno; più una stradale, la statale 106 jonica. “Servono però altri urgenti e vitali interventi infrastrutturali e logistici, a partire da un hub di collegamento degli importanti snodi portuali”. Mancano poi poli logistici multimediali, almeno due al nord e a sud che consentano di stoccare le merci prima di partire per la altre regioni e per l’estero.

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