Confesercenti Bari: settore moda e saldi, rischio di forti perdite

Confesercenti Bari ha svolto un’indagine nel settore moda per sapere l’andamento dei saldi nei primi due giorni dedicati agli sconti di inizio anno. Sono state ascoltate più di cento attività nel comune di Bari e in provincia.

La situazione non si presenta rosea. Affluenza nei negozi molto bassa a causa del maltempo e del fatto che i saldi sono iniziati nel week end, quando andare in giro era vietato. Per fare un confronto con l’anno scorso, dunque, bisognerà attendere il 28 febbraio, ultimo giorno disponibile per gli sconti. L’impressione, però, è che gli incassi possano essere meno del 50 per cento del 2020. Nei clienti serpeggia un clima d’incertezza: manca la voglia di passeggiare per piacere a causa della pandemia, c’è debolezza finanziaria che non incoraggia gli acquisti che, dove sono stati fatti, sono stati mirati esclusivamente al necessario, ossia borse, capospalla e maglieria. I negozianti cercano, quelli meglio organizzati, di compensare le perdite con le vendite online.

I prodotti continuativi vengono scontati al massimo del 20%, per gli altri capi si va dal 30 al 50%. Gli esercenti hanno fatto sapere che la chiusura nei giorni prefestivi è stata deleteria: le perdite subite sono state pari a quelle di un intero mese lavorativo. Al momento, i titolari cercano di andare avanti con i sussidi per i dipendenti, ma se le cose dovessero proseguire il questo modo, il rischio è quello dei licenziamenti di massa. Ci sono da aggiungere le difficoltà a pagare i canoni d’affitto e a far fronte ai costi di gestione

Il peggio, però, deve probabilmente ancora avvenire. Arriverà quando la crisi colpirà in maniera importante tutta al filiera: i negozianti all’ingrosso hanno paura che se non dovessero aumentare le vendite, riusciranno ancora per poco a rifornire i negozi di merce nuova. Nel giro di un paio di mesi, in questo caso, non sono da escludere chiusure.

“L’auspicio – conclude la presidente di Confesercenti Bari, Raffaella Altamura – è che la tendenza, complice la nuova ordinanza del ministero della Salute che collocherà la Puglia in zona gialla, possa invertire, e l’asticella possa iniziare a salire. Se ciò dovesse accadere, non basterà comunque a coprire le gravi perdite che il settore moda ha subito dal mese di febbraio 2020 sino ad oggi. Vediamo ancora lontano il momento in cui si potrà parlare realmente di ripartenza, soprattutto se non si inizia a pianificare a livello di governo centrale e regionale un concreto piano di intervento a sostegno dell’intero comparto. E’ urgente un piano di sviluppo specifico per Commercio, Artigianato e Servizi da inserire nei progetti del Recovery fund, un piano di co-finanziamento a fondo perduto di almeno il 50% specifico per Negozi, Alberghi, Bar, Ristoranti, Artigiani, Ambulanti, ecc. e progetti specifici per la rinascita delle Città d’arte della Regione oggi ancora più desertificate a causa della mancanza di turismo”.

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