Jelinic (Fiavet): “La normalità solo nel 2025”

La categoria più penalizzata dalla lunga pandemia è probabilmente quella delle agenzie di viaggio e dei tour operator. A confermarlo è la numero uno della Fiavet, Ivana Jelinic: “Siamo fermi da fine febbraio, se escludiamo i connazionali che sono tornati in patria a marzo e la gestione di piccole e sporadiche emergenze. Anche l’estate non è stato buono perché il decreto del ministro Speranza dello scorso 13 agosto ha prodotto tantissime cancellazioni”. Le chiusure di Natale sono l’ennesimo duro colpo alle speranze degli imprenditori: “L’anno passato, per le feste, si erano mossi 10 milioni di italiani; in questo 2020, avremo solo i pendolari che prima del 24 raggiungeranno in particolare il Sud Italuia. Ma di turisti neanche l’ombra”.

La Fiavet e la categoria che rappresenta si ritrovano tra l’incudine e il martello: “Siamo schiacciati dalla questione sanitaria, dalla salute pubblica, tema che sta a cuore a tutti, e dalla tragedia del disastro finannziario, di un’economia reale in profonda crisi”. L’annosa questione dei ristori per le agenzie viaggio e per i tour operator si risolve in una frase sola: “Sono stati promessi, sono stati fatti bandi, ma a oggi purtroppo non abbiamo visto ancora un euro. Per il nostro comparto non è arrivato alcun bonifico. Siamo in un Paese, l’Italia, che a livello di burocrazia non funziona. Questo è un problema enorme; anche laddove vengono presi provvedimenti – pensi cher il decreto agosto già prevedeva aiuti a fondo perduto per la categoria – a oggi ancora non vengono applicati. Il ristoro è stata una misura che ha funzionato solo a chi in automatico ha ricevuto i bonifici sul conto corrente. In generale, questo è un sistema vetusto, da riformare in maniera profonda”.

Si parla di un -98 per cento di fatturato, numeri che schiantano anche un gigante: “Ci sono state aziende che hanno chiuso, qualcuno aspetta per il blocco dei licenziamenti e attendendo i soldi, ma siamo davvero al limite. Stiamo raschiando il barile. La via d’uscita appare lontanissima: “Si dice che usciremo dall’emergenza nell’estate del 2021, ma che torneremo alla normalità solo nel 2025. E’ drammatico. E a soffrire non sono solo le piccole agenzie, quelle che presidiano il territorio e che permettono al territorio stesso di farsi conoscere all’estero, ma anche quelle grandi, che corrono il rischio di vedersi compromessi nell’attività. Quello che è praticamente certo è che non usciremo indenni dalla crisi, chi lo farà avrà cicatrici che richiederanno tempo prima di rimarginarsi”.

In un contesto simile, la criminalità affila le unghie: “E’ un rischio elevato. In alcune parti d’Italia viene già segnalato il fenomeno dalle associazioni anti usura e anti racket. Se lo Stato non è in grado di dare quell’aiuto che le aziende disperatamente attendono – le agenzie di viaggio non sono mai state esonerate dai pagamenti, molte piccolo imprese si stanno indebitando – è evidente che il terreno diventa fertile per antonomasia per la criminalità. Abbiamo avuto segnalazioni in particolare da Napoli e dalla Campania, ma pure dalla Lombardia, che è zona sensibile da questo punto di vista”.

La Fiavet è impegnata con tutte le sue forze: “Noi nei prossimi mesi cercheremo di favorire i rapporti e i processi a favore del mondo dei tour operator e delle agenzie di viaggio sul fronte dell’internazionalizzazione. La pandemia non ha tolto la voglia di viaggiare. Naturalmente, nella prima fase del 2021, faremo azioni in forma telematica, incontri delle nostre imprese con partner e interlocutori, che sono agenzie europee ed extra europee, in particolare greche, turche e spagnole, che sono mercati vivaci per l’interscambio turistico. E poi, continueremo con la nostra attività istituzionale”.

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