Cna Ancona: scuole di lingue dimenticate dal Governo

Il Governo ha dimenticato le scuole di lingue. Lo dice la Cna di Ancona, che ha fatto presente il problema sia a livello regionale, sia a livello nazionale e presso il Parlamento. Solo nella provincia di Ancona le scuole di lingue straniere danno lavoro a 100 persone e coinvolgono più di 5 mila studenti, con un fatturato annuo di più di cinque milioni di euro.

Pamela Conti, direttrice dell’Istituto in lingua di Ancona, dice: “La situazione è davvero molto critica. Stiamo affrontando un calo generalizzato di fatturato di circa il 50% che pesa ancora di più sulle imprese come la mia che sta attraversando un periodo di grandi investimenti. Come tutti i miei colleghi, ho dovuto stravolgere completamente il piano strategico ed ora l’obiettivo è sopravvivere fino a settembre 2021. Come? Fortunatamente avevamo attivato un innovativo sistema digitale già dall’anno scorso, che in questo periodo è risultato molto utile. Ma ovviamente non basta”.

I dati Cna confermano come il 2020 sia stato un anno orribile anche per questo settore, con perdite di fatturato di oltre il 50 per cento, pari a tre milioni di euro. Gli studenti sono calati del 50 per cento. La didattica a distanza non ha coperto il calo di partecipazioni e di iscrizioni.

“Il nostro mondo, quello delle scuole di lingue non ha solo un ruolo economico ma anche culturale e strategico – continua Conti – L’inglese apre le porte del mondo, per i professionisti, per gli artigiani e per tutte le persone. Il danno non è solo economico ma anche sociale e culturale. Cosa chiediamo? Coprire il buco generato dalla perdita di fatturato anche in questo settore. Costringere le imprese all’indebitamento non è una soluzione, è solo rimandare il problema fra qualche anno. Comprendiamo che non esiste un “libretto delle istruzioni” per gestire una pandemia, ma è necessario ascoltare sempre di più le imprese sul territorio”.

E invece le scuole di lingue sono state esclude da tutte le politiche di ristoro, che conferma come sia giusta la battaglia che la Cna sta portando avanti a livello territoriale e nazionale: superare la logica dei codici Ateco come strumento di individuazione delle aziende più colpite e scegliere invece il criterio del calo di fatturato. Posizione che, peraltro, il Parlamento ha già accolto in fase di approvazione della risoluzione per lo scostamento di bilancio.

Le scuole di lingue chiedono dunque il pagamento immediato della cassa integrazione straordinaria, l’estensione a marzo 2021 delle misure di sostegno a fondo perduto, il prolungamento fino a giugno 2021 degli ammortizzatori sociali per l’emergenza covid. Richieste che la Cna di Ancona ha portato in Camera e Senato.

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