Walter Palmas, specialista in radiologia: “Ecco i vantaggi della risonanza a basso campo”

Le tecnologie di ultima generazione lavorano a vantaggio dei pazienti, con quelle in ambito radiologico che garantiscono precisione e rapidità d’esecuzione. Tra i macchinari più efficienti, la risonanza a basso campo è tra i più efficaci e completi, vista la possibilità di effettuare esami ad ampio spettro e con costi dimezzati rispetto alla risonanza magnetica. “Dall’apertura del macchinario, che permette anche ai pazienti che soffrono di claustrofobia di svolgere esami clinici senza problemi, alla tipologia di prestazione realizzata, è molteplice la convenienza della risonanza a basso campo”, spiega Walter Palmas, specialista in radiologia che a Tortolì, nell’est Sardegna, dirige un centro radiologico dall’alto valore aggiunto. Le attività mediche svolte presso il centro del Dottor Palmas possono contare sulle strumentazioni di ultima generazione e sull’ausilio dell’informatica medica, che ha permesso una precisione massima nell’individuazione di eventuali patologie. Grazie alla risonanza a basso campo, uno dei macchinari più moderni in dotazione presso il centro radiologico di Tortolì, gli specialisti realizzano diagnosi in ambito muscolare o osteo-articolare, così come sul lato della neuro-radiologia. Nel primo caso, si valutano le condizioni di parti del corpo quali ginocchio, spalla, colonna vertebrale, polso e mani, ma non solo. La risonanza a basso campo è utile anche per gli esami della patologia chiamata osteonecrosi, che colpisce anca e ginocchio: con questa tecnologia si possono scoprire i primi stadi della malattia, molto diffusa in Sardegna, potendola così curare in tempo e rallentarne la degenerazione. Tra le altre patologie diffuse nell’isola, la sclerosi multipla che, con l’esame neuro-radiologico, supportato dalla risonanza a basso campo, può essere diagnosticata precocemente e quindi più facilmente curabile: il paziente verrà rimandato allo specialista competente, che potrà così seguirlo nella gestione della patologia.

“Dalla lesione meniscale avvenuta durante una partita di calcetto con gli amici a patologie più delicate, la risonanza a basso campo è la risposta che la scienza medica ricercava da tempo per eseguire diagnosi in tempi rapidi e senza l’utilizzo di radiazioni sui pazienti”, sottolinea Walter Palmas. Il riferimento dello specialista è legato alle radiazioni: infatti, l’uso della risonanza magnetica — oltre alla sensazione spiacevole causata dalla chiusura del macchinario — porta all’utilizzo di onde elettromagnetiche pari a 1 tesla e mezzo o oltre, con costi alti per i pazienti e per il sistema sanitario nazionale, visto l’esborso necessario per la sua manutenzione. Al contrario, la risonanza a basso campo offre un quadro clinico a pochi minuti di distanza dall’esame e costi abbattuti rispetto alla risonanza magnetica ad alto campo. “In questo modo, anche i più piccoli possono essere sottoposti a esami diagnostici per immagini, senza impattare in alcun modo sulla loro salute”.

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