Commercio Marche: persi 247 negozi in nove mesi

Che fare? Resistere o gettare la spugna? È la domanda delle botteghe e dei negozi marchigiani in un momento così difficile. In nove mesi, sono passati da 18.081 a 17.834, perdendo dunque ben 247 unità. Senza contare i fatturati in calo o azzerati, ristori e prestiti in ritardo o troppo bassi.

Nel mondo del commercio regionale, a pagare dazio sono soprattutto gli ambulanti (137 in meno), duramente colpiti pure i negozi di abbigliamento (-57), gli esercizi commerciali di prodotti per uso domestico (-42), i negozi di paese non specializzati, dove si trova di tutto (-40), ferramenta (-28), edicole e cartolerie (-27), commercio al dettaglio di articoli culturali e ricreativi (-26).

Ma il peggio sembra davvero dietro l’angolo. Secondo l’indagine dell’Istituto Tagliacarne, infatti, la maggior parte delle chiusure si avrà nei primi mesi del 2021. Due imprese del commercio su cinque lamentano il deterioramento della liquidità a seguito dell’emergenza sanitaria. Il 24 per cento ritiene urgenti provvedimenti su moratorie e dilazioni nei pagamenti. Il 20 per cento chiede azioni a sostegno dei consumi, il 16 per cento conta sui ristori. Appena il 27 per cento pensa di poter tornare a recuperare i propri livelli produttivi nel 2021.

Gabriele Di Ferdinando, responsabile Unione Commercio e Turismo di Cna Marche, dice: “E’ tutto un mondo che scompare e che, in molti casi, non ha potuto contare nemmeno sui ristori, perché negozi e botteghe sono rimasti aperti ma c’è stato un crollo nelle vendite. Così si lacera un tessuto sociale che, nei borghi e nei centri storici, è basato sui negozi di vicinato, e si perdono imprese e posti di lavoro. Per questo la Cna ha chiesto di rivedere il criterio di erogazione dei ristori, basandoli sul calo di fatturato e non sui codici Ateco delle attività chiuse da Dpcm e ordinanze. Una proposta recepita dalla risoluzione parlamentare sullo scostamento di Bilancio. Il Parlamento, all’unanimità, auspica un nuovo meccanismo per erogare i contributi a fondo perduto, che tenga conto dei costi fissi e del calo di fatturato. Speriamo che il Governo recepisca tale indicazione”.

L’Unione Commercio e Turismo Cna Marche chiede a Governo e Regione di allentare alcune misure restrittive in vista delle feste natalizie: “Auspichiamo – sottolinea Di Ferdinando – il posticipo alle 22 della chiusura dei negozi, eventualmente con ingressi regolamentati nelle strade e nelle piazze dedicate allo shopping. Inoltre riteniamo utili tutte le leve commerciali finalizzate a rilanciare la vendita nei negozi al dettaglio delle città marchigiane”.

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