Bevilacqua (Federnoleggi/Confesercenti Umbria): “La Regione Umbria qualcosa ha fatto, il Governo no”

“La situazione è sempre più nera, non ci sono segni di ripresa tangibile”. Federico Bevilacqua, presidente di Federnoleggi/Confesercenti Umbria, non usa giri di parole per raccontare la situazione della regione, con gite completamente bloccate e settore fermo. Proprio come gli autobus. La causa, naturalmente, il covid. 

In un momento così buio, l’Umbria è comunque uno degli enti che meglio si sono mossi proprio nei confronti di Federnoleggi: “Un mese prima che ne parlassero altri, la Regione si è mossa implementando i servizi scolastici, utilizzando bus turismo per bissare i viaggi degli studenti. Per il resto, siamo completamente paralizzati. Non è stato preso alcun provvedimento, nonostante le tante promesse da parte dei ministeri”. 

Sugli aiuti, l’Umbria ancora una volta ha concesso quello che nel resto d’Italia non è stato concesso: “Questa settimana sono arrivati aiuti a pioggia, 4 mila euro per le aziende di autobus e 1.500 euro per le aziende che noleggiano la vettura con conducente o i taxi”. Qualche critica però viene mossa da Bevilacqua: “I contributi finiscono a tutte le aziende, è sufficiente avere la sede legale in Umbria. Ma nel 2005 proprio la Regione adottò le licenze libere e molte aziende del Meridione ne approfittarono per aprire una sede legale in Umbria, pur non lavorando qui. Ora anche loro potranno usufruire dei soldi pur avendo una sede solo fittizia. Quei pochi soldi dovrebbero essere spesi per il territorio, realmente per il territorio. Bisognerebbe avere sede legale e operativa principale in regione, anche perché così finiamo per togliere denari che potrebbero essere usati per rilanciare altre situazioni”. Un’altra critica mossa dal presidente di Federnoleggi riguarda l’uguaglianza del contributo: “Ci sono padroncini che hanno un solo autobus e aziende che ne hanno 10-15. Forse si poteva decidere di aiutare le imprese, proporzionalmente, in base al numero di operai, addetti o autobus”. Naturalmente però “un ringraziamento va comunque fatto perché l’Umbria è una delle poche regioni che si son mosse in questa direzione”. 

Non è preoccupato dai prossimi Dpcm, Bevilacqua, ma il motivo è semplice: “Ormai c’è poco che possa danneggiare di più il nostro settore. Il Governo punta a non fare assembramenti, noi ci occupiamo di viaggi di gruppo; è chiaro che il nostro è il comparto più penalizzato”. 

Tornando ai trasporti scolastici, arriva una bacchettata per i Comuni: “Non sono molto vicini, su questo c’è ancora molto da discutere. In Umbria, i Comuni fanno sempre più richieste, ma sono sempre più lenti a venire incontro ai trasportatori. Abbiamo ancora fatture di settembre non pagate dai Sindaci”. 

Le prospettive, ovviamente, non possono essere rosee: “Fino al 31 gennaio abbiamo la moratoria per la sospensione dei finanziamenti. Spero che prima di questa data venga fatto qualcosa per il settore da parte del Governo che, finora, ha costretto le aziende a indebitarsi di più, senza dare quasi nulla in cambio”.

Per quel che riguarda il trasporto, arrivano molte critiche sugli assembramenti dei passeggeri: “Abbiamo dormito troppo su questo problema, bisognava metterci le mani prima. Diciamo che l’Umbria ha dormito di meno con i bus scolastici che sono stati bissati”. Il finale è amaro, amarissimo, comunque: “Hanno bloccato di nuovo le società sportive, siamo tornati al blocco totale degli autobus da turismo”.  E i prossimi Dpcm, annunciati a più riprese dagli organi di stampa, non mettono certo allegria all’intero settore. 

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