Ri-abitare l’Appennino: il progetto presentato a Campi di Norcia

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Si deve e si può tornare ad abitare l’Appennino. L’input arriva a da Campi di Norcia, uno dei paesi maggiormente colpiti dal terremoto del 2016. Qui, per volere della Fillera Cgil e dell’associazione Nuove Ri-Generazioni, ospiti della Pro Loco, si sono riuniti addetti ai lavori e istituzioni, con in testa il Commissario alla Ricostruzione Giovanni Legnini, in occasione della presentazione di un progetto.

“Un laboratorio di innovazione per agevolare la rigenerazione di insediamenti e comunità, basato sulla positiva esperienza di resilienza attuata dalle popolazioni locali, che necessitano tanto di collegamenti materiali che immateriali, come l’associazionismo e la solidarietà”, hanno spiegato Elisabetta Masciarri e Mario Margasini, rispettivamente presidente e responsabile del Comitato scientifico di Nuove Ri-Generazioni Umbria. “Un laboratorio che – è stato detto – ha l’obiettivo attraverso le idee chiave di “ri-abitazione”, “ri-generazione” e “riappropriazione” di sviluppare utilizzando le risorse a disposizione e il supporto degli enti preposti ai vari canali di potenzialità economica e sociale del territorio, quali le filiere produttive, il turismo naturalistico, culturale e sportivo, la socialità”.

In modo da costituire un punto di riferimento per Governo e parti sociali per sottolineare quanto sia indispensabile rendere concrete le norme già esistenti ponendo un freno, a livello occupazionale, a precarietà e fuga delle figure professionali che, dopo aver contribuito a dare uno spiraglio di rinascita, in tempi breve avranno i contratti in scadenza e abbandoneranno lavoro e territorio.

“Per questo – ha detto il Commissario Legnini – è necessario che tutti gli attori coinvolti attuino quelle dinamiche di nuovo sviluppo territoriale che i mezzi a disposizione oggi consentono, per poter fronteggiare una permanente doppia emergenza, strutturale e sociale. Da qui la necessità di rendere i territori sicuri, sostenibili, connessi con le infrastrutture anche digitali, anche attraverso il ripopolamento”. Un concetto condiviso dalla governatrice dell’Umbria Donatella Tesei che, partendo dall’elogio della “forza ricostruttiva dell’associazione Back to Campi”, ha sottolineato “l’importanza di implementazione del lavoro svolto finora attraverso la programmazione e soprattutto l’attuazione dei nuovi processi di ricostruzione lavorando insieme”. Anche il presidente della Provincia di Perugia, Luciano Bacchetta, ha parlato di “necessità di investire bene e soprattutto in fretta nelle zone dell’Appennino che di sofferenze in tutti questi anni ne ha dovute subire troppe, emergenza Covid compresa”.

Alessandro Genovesi, segretario generale della Fillea Cgil, ha concluso i lavori del convegno sottolineando che “dal basso bisogna costruire alleanze che mettano le risorse disponibili al servizio di un lavoro adeguato e anche a favore delle generazioni future, auspicando in linea generale che finalmente possa essere approvata una legge quadro per la gestione delle emergenze che, a differenza di altri paesi europei, ancora in Italia non c’è”.

Ma cosa prevede in concreto il progetto? “La popolazione di Campi – si legge – si distingue per aver vissuto un’esperienza sui generis nell’affrontare l’emergenza ‘Sisma Centro Italia’: in seguito alle scosse di ottobre 2016, che hanno reso inagibile circa il 90% del patrimonio abitativo della frazione, la comunità ha gestito risposta eccezionalmente resiliente ed autonoma rispetto all’azione della Protezione Civile e delle istituzioni locali, gestendo una co-abitazione di circa 70 persone, che si è protratta per vari mesi all’interno della sede della Pro Loco locale, un edificio anti-sismico interamente progettato, finanziato e costruito dalla comunità. Oltre ad aver mantenuto gran parte della propria popolazione residente in loco, Campi ha mantenuto viva l’attenzione sulla situazione in cui si trovano le terre appenniniche colpite e ha saputo indirizzare la solidarietà delle decine di persone ed associazioni che hanno abbracciato il suo progetto di rinascita “Back to Campi”, che si articola intorno alla creazione di un agri-campeggio di comunità in grado di offrire ospitalità turistica e che possa essere riconvertito in alloggi di emergenza nel caso in cui il terremoto tornasse a far tremare gli Appennini”.

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