Firenze: riaprono le buchette del vino

A Firenze riaprono le storiche buchette del vino, nate all’epoca della peste del ‘600 per servire i clienti senza entrare in contatto con loro. Alcuni gestori di locali fiorentini si sono ingegnati in questo modo per risolvere il problema del distanziamento sociale. Fu all’epoca del Granducato di Toscana che fu utilizzato questo stratagemma architettonico per effettuare una specie di commercio a distanza. Il cliente, dalla finestrella aperta, poteva ritirare il vino, rimanendo all’esterno del locale.

Le buchette del vino sono piccole finestre sulle pareti dei palazzi più antichi di Firenze, ad altezza strada, oggi riaperte per combattere il covid-19 senza fermare gli affari. Nella città toscana, al momento, sono 14 le buchette del vino e la novità ha attirato numerosi giornalisti d’oltreoceano; la Cnn ha dedicato alla questione un servizio su storia e nuova vita delle buchette.

Non essendo più nel Seicento, naturalmente, si è evoluto il tipo di prodotti che vengono serviti attraverso le finestrelle ad altezza strada: oltre al vino, take away, gelato e spritz. Da prendere letteralmente al volo e da consumare poi a casa o in strada.

L’associazione Buchette del Vino vuole tutelare questa antichissima pratica, “vuole essere custode e testimone aggiornata dell’esistenza e dello stato di conservazione di questo singolare, ma incredibile patrimonio”. A oggi le buchette del vino censite dall’associazione omonima sono 149 dentro le mura di Firenze, 24 fuori le mura, 10 rimosse e 93 fuori Firenze. Il sito ha messo a disposizione di tutti una mappa aggiornata delle buchette del vino, in costante aggiornamento.

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