Bonus per building automation: cosa devono mostrare i dispositivi

Il bonus del 110 per cento può essere utilizzato anche per le case cosiddette intelligenti, dove la gestione degli impianti di riscaldamento, di produzione di acqua calda sanitaria e di climatizzazione estiva avviene in modo automatizzato. Lo prevede l’articolo 2 punto f) del decreto requisiti tecnici per la fruizione dell’agevolazione messa a punto dal ministero dello Sviluppo economico insieme a quello dell’Economia e con quello di Infrastrutture e Trasporti.

I dispositivi di building automation devono: mostrare attraverso canali multimediali i consumi energetici, mediante la fornitura periodica dei dati; mostrare le condizioni di funzionamento correnti e la temperatura di regolazione degli impianti; consentire l’accensione, lo spegnimento e la programmazione settimanale degli impianti da remoto.

Devono poi venire rispettare le norme nazionali e locali vigenti in materia urbanistica, edilizia, di efficienza energetica, di sicurezza per impianti, ambiente e lavoro.

Le spese ammissibili comprendono: la fornitura e posa in opera di tutte le apparecchiature elettriche, elettroniche e meccaniche nonché delle opere elettriche e murarie necessarie per l’installazione e la messa in funzione a regola d’arte, dentro gli edifici, di sistemi di building automation degli impianti termici degli immobili. È invece escluso l’acquisto di dispositivi che permettono di interagire da remoto con le predette apparecchiature, come i telefoni cellulari, i tablet e i personal computer; le prestazioni professionali (produzione della documentazione tecnica necessaria, direzione dei lavori).

I beneficiari hanno l’onere di conservare la documentazione di tipo tecnico (ossia la scheda descrittiva dell’intervento, l’asseverazione, le schede tecniche di building automation installati) nonché di tipo amministrativo (delibera assembleare di approvazione di esecuzione dei lavori per interventi sulle parti comuni del condominio; fatture delle spese sostenute, ricevuti dei bonifici, email inviata all’Enea con il codice Cpid che è la garanzia che la scheda dell’intervento è stata trasmessa).

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