Confagricoltura Umbria: vendemmia migliore del previsto

Vigneti a Barbaresco in Piemonte in una foto d'archivio senza data, 22 Giugno 2014. ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO

Una produzione in linea con quella dell’anno 2019 per le uve a bacca bianca e un calo della produzione 15-20% per le uve a bacca rossa, dovuto prevalentemente ad attacchi tardivi di Oidio: è questa la previsione per la vendemmia da parte di Confagricoltura Umbria.

In attesa di decifrarla nelle sue prospettive, per il presidente della sezione vino dell’associazione umbra di categoria, Niccolò Barberani, l’andamento della vendemmia sembra migliore del previsto: “Sul piano climatico e vegetativo si preannuncia interessante con una raccolta abbondante e anche anticipata”.

C’è però in ballo per Confagricoltura anche la questione aperta della “scarsità di manodopera per le aziende”, con gli stagionali che non possono muoversi dai paesi d’origine per le misure anti Covid, e quella di un’altra difficoltà che si aggiunge: gli agricoltori infatti – fa sapere anche il presidente Fabio Rossi – denunciano danni ingenti alle uve provocati dai cinghiali.

Confagricoltura, che sottolinea comunque tutte le sue speranze sull’efficacia delle misure messe in atto a sostegno del comparto vinicolo, ricorda anche che il 2020 è stato un anno “molto particolare” per tutti i produttori di vino. L’emergenza sanitaria data dalla presenza del Covid-19 ha provocato, afferma Barberani, “grandi perturbazioni anche sui mercati nazionali e internazionali che si rifletteranno purtroppo sui prezzi delle uve e dei vini”. “Alla luce di questo – aggiunge – possiamo trasformare un momento di difficoltà in una grande opportunità di rilancio del brand Umbria. Confagricoltura si impegnerà in un progetto regionale come garante per unire tutte le identità territoriali e valorizzare le eccellenze della regione”.

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