Più liquidità sui conti bancari e sui depositi vincolati, meno investimenti in azioni, alcuni titoli di Stato e più risparmio gestito. È la fotografia scattata da Bankitalia a proposito dei veronesi. In tutto il Veneto, depositi e investimenti arrivano a 400 miliardi di euro, quasi il 10 per cento dell’intera ricchezza finanziaria delle famiglie del nostro Paese. Sono più di 140 miliardi di euro quelli che si trovano sui conti correnti delle banche venete o in depositi bancari e postali. Altri 70 miliardi arrivano dalle polizze vita, mentre sono 500 miliardi quelli investiti in immobili. Il totale in Veneto arriva a 900 miliardi di euro (il 5 per cento delle famiglie possiede più del 40 per cento di ciò).
Verona è al primo posto in Veneto, intercettando il 33 per cento dell’intera ricchezza mobiliare. I risparmiatori veronesi hanno messo da parte 150 miliardi di euro tra conti correnti, titoli di proprietà, depositi bancari e postali, fondi comuni e polizze. Il dato pro capite è di 165 mila euro. Aggiungendoci il dato immobiliare, si arriva a più di 300 miliardi di euro, il che significa 320 mila euro a testa circa. Verona è così nella top ten italiana per ricchezza pro capite.
Solo sui conti correnti ci sono più di 25 miliardi di euro, con una costante lievitazione da marzo, per effetto del crollo dei consumi dovuto al lockdown. Il dato nazionale è anch’esso notevole: da inizio marzo a fine luglio, i risparmiatori hanno messo da parte circa 20 miliardi di euro, cinque al mese rispetto a una media mensile di 3,4 miliardi. Allo stesso modo, il dato veronese è simile. Da fine dicembre a oggi si stima che ci sia un miliardo in più sui conti delle filiali bancarie.
Si investe di meno. A fine marzo il totale veronese era di più di 40 miliardi, crollato del 15 per cento in seguito al crollo azionario. A oggi, però, il 60 – 70 per cento delle perdite è stato recuperato. Per quel che riguarda i prestiti, a livello nazionale c’è stato un leggero aumento dopo il calo – seppur modesto – del 2019. In Veneto, l’indebitamento medio delle famiglie è pari a 80 miliardi, 30 in provincia di Verona.
Aumento su base annua per i prestiti alle famiglie, dopo che nel primo quadrimestre c’era stata una diminuzione dell’1 per cento. Da aprile 2019 ad aprile 2020, per le imprese, da sottolineare un calo del 2 per cento dopo che nei primi quattro mesi c’era stata una crescita del 4 per cento.