Artigiani Lombardia: giovedì 23 luglio presidio davanti a prefettura di Milano

Tutti in corso Monforte, davanti alla Prefettura di Milano, giovedì 23 luglio dalle ore 10. Cisl, Cgil e Uil della Lombardia portano all’attenzione il mancato pagamento dell’assegno covid-19, relativo agli ammortizzatori sociali, per aprile, maggio e giugno, a più di 138 mila lavoratori artigiani della regione.

Il Fondo Solidarietà Bilaterale Alternativo per l’Artigiano (Fsba), dopo aver già distribuito 250 milioni per i lavoratori artigiani sospesi dal lavoro, da tempo attende di poter effettuare i pagamenti, ma bisogna attendere che siano disponibili gli stanziamenti decisi dai decreti del Governo, destinati a Fsba nazionale. Il Governo ha destinato risorse aggiuntive di 765 milioni nel decreto Rilancio di maggio, comunque non sufficienti a coprire il fabbisogno, trasferendo solo in minima parte al Fondo nazionale le risorse e non consentendo dunque il pagamento ai lavoratori sospesi dei tre mesi sopra indicati.

Servono altri 700 milioni di euro, per completare il pagamento delle mensilità di maggio, giugno e luglio, oltre a un rifinanziamento di ulteriori settimane di sospensione del lavoro per venire incontro alle realtà delle aziende che hanno già usufruito delle 18 settimane previste dai decreti.

Cgil, Cisl e Uil sottolineano: “Apprendiamo che è stato emanato dalla ministra Catalfo il Decreto del ministero del Lavoro e delle politiche sociali di concerto con il ministero dell’Economia e delle finanze del 17 luglio 2020 con il quale vengono trasferiti al Fondo di solidarieta’ bilaterale alternativo dell’artigianato (FSBA), così come previsto dai provvedimenti varati dal Governo per fronteggiare l’emergenza COVID-19, per oltre 516 milioni euro. Aspettiamo di avere conferma di quanto deliberato considerando che tutto questo ritardo ha colpito duramente il settore dell’artigianato lombardo, che ha dimensioni e caratteristiche fondamentali per tutta l’economia nazionale e che conta 220.000 addetti dei quali 138.000 attualmente sospesi dal lavoro con accordi siglati in circa 40.000 imprese del territorio”.

La situazione sta diventando insostenibile, fanno sapere i sindacati. Ci sono persone private da mesi di un reddito che serve per poter vivere. Per questo motivo è stato organizzato il presidio.

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