Cerquaglia: “La ripresa c’è stata, ma tante complessità nel quotidiano” 

Dr. Stefano Cerquaglia

La ripartenza… cosa si sente di dirci su questa fase, così tanto attesa? 

Abbiamo ripreso e il lavoro non manca grazie a Dio, abbiamo però diverse complessità sull’organizzazione avendo dovuto modificare pianificazioni, appuntamenti, procedure, oltre ad aver investito in materiali e macchinari per poter rispettare tutte le normative in sicurezza. Alcune difficoltà sono anche di tipo personale, per esempio i disagi anche fisici conseguenti all’utilizzo continuo e prolungato delle maschere di protezione, oppure ambientali, dovuti al ridotto utilizzo dei sistemi di condizionamento dell’aria.

Ritiene che i protocolli previsti per la ripartenza in sicurezza siano funzionali? Cosa Suggerirebbe? 

Penso siano stati adeguati, noi poi come studio medico dentistico abbiamo attuato al 100% tutto quello che era possibile e previsto fare. Il nostro approccio è stato quello di far finta che tutti siano infetti, per prevenire al massimo.

Quali timori sente, quali progetti? 

Il timore è che se si ripresentasse una situazione come quella vissuta sarebbe un colpo del ko, soprattutto dal punto di vista economico. Tra l’altro noi lavoriamo solo se le persone hanno una capacità di spesa per curarsi e la crisi economica potrebbe generare un’effetto a cascata di contrazione.

Quali pensieri vorrebbe condividere con i suoi colleghi del settore?

Spero che abbiano la capacità di gestire criticità, oltre ad essere medici dobbiamo essere manager capace di gestire a 360 gradi lo studio e le attività correlate.

Sentiamo dire “Ce la faremo”: lei concluderebbe con un punto esclamativo o con quello interrogativo? 

La chiuderei con un punto esclamativo. La situazione italiana sembra essere molto complicata, quantomeno da ciò che emerge dalla narrazione dei media, ma sono ottimista e sono certo che entro due anni riusciremo a risollevarci.

La sua speranza più luminosa per questa seconda parte del 2020?

Il sogno è ritornare indietro nel tempo, diciamo ad ottobre 2019, ma la mia speranza si fonda sulla capacità di noi italiani di riprendersi e di ripartire anche più forti di prima.

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