Consorzio di tutela Chiaretto e Bardolino: Cristoforetti rieletto presidente

Franco Cristoforetti è stato rieletto presidente del Consorzio di tutela del Chiaretto e del Bardolino. Riconfermati quali vicepresidenti Agostino Rizzardi e Davide Ronca. Compongono il rinnovato consiglio Matteo Birolli, Ivan Castelletti, Piergiuseppe Crestani, Fulvio Benazzoli, Mario Boni, Roberta Bricolo, Fabio Dei Micheli, Alberto Marchisio, Giannantonio Marconi, Mattia Piccoli, Luca Sartori e Fausto Zeni. Fanno parte del Collegio sindacale Marco Ruffato, Lucio Salier e Lorenzo Mario Sartori, oltre a Nicola Bonfante e Massimo Brutti, che hanno ruolo di supplenti.

“I prossimi tre anni – spiega Cristoforetti, al suo terzo mandato – vedranno concretizzarsi l’enorme impegno che la nostra filiera produttiva ha riversato sul radicale riassetto della nostra denominazione, prima con la Rosé Revolution, che ha permesso al Chiaretto di Bardolino di rivestire il ruolo di leader tra i vini rosa italiani a menzione geografica, e poi con il progetto Bardolino Cru, che ha portato al riconoscimento, nel nuovo disciplinare, delle nostre tre sottozone storiche, La Rocca, Montebaldo e Sommacampagna. Continueremo a dedicare attenzione al mercato italiano, che ci sta premiando, a consolidare i tradizionali mercati europei e a crescere negli Stati Uniti e nel Canada, mercati che stavano finalmente cominciando a darci soddisfazioni prima del lockdown imposto dalla pandemia di covid-19”.

Bva Doxa, per conto del Consorzio, ha svolto una ricerca sul posizionamento sul mercato italiano del Chiaretto di Bardolino. “Ci sono due falsi miti che vanno sfatati quando si parla di vini rosa. Il primo è che i rosé siano vini adatti solo all’estate – continua Cristoforetti – il secondo è che abbiano un consumo prevalentemente femminile. L’indagine dimostra che entrambe queste convinzioni sono errate, almeno per quanto riguarda il Chiaretto di Bardolino, che viene scelto in egual misura anche dagli uomini e viene consumato durante tutto l’anno. Si tratta di informazioni preziose, che ci permettono di orientare al meglio le nostre strategie”.

Questi i dati dell’indagine Bva Doxa. Il Chiaretto di Bardolino è conosciuto dal 35% dei bevitori italiani di vino e dal 34% delle bevitrici. Il 93% afferma di sceglierlo quando lo vede sullo scaffale o in una lista vini. Assoluta certezza di acquisto per il 33%, con leggera prevalenza di donne (35% contro il 31%). Il 30% tra i più giovani e il 35% tra i meno giovani. La maggioranza di chi beve vino rosè in Italia lo fa tutto l’anno: il 70% non ha preferenze stagionali.

E ancora: il 91% dei suoi consumatori abituali lo considera perfetto come aperitivo, l’89% afferma che proviene da una zona famosa per il vino, l’86% si sofferma sulla particolare selezione delle uve destinate alla sua produzione e sempre l’86% del campione lo sceglie perché “è invitante, fa venire voglia di berlo”, così come l’84% degli intervistati sostiene che “si adatta bene ai gusti dei consumatori di oggi”. Per l’85% dei consumatori abituali, inoltre, il Chiaretto “è originale, si distingue dagli altri vini rosa”.

Tra chi beve vino, il 37% sceglie il rosa anche solo occasionalmente, contro l’81% del rosso e il 61% dei bianchi. Tra i consumatori abituali di vino, quello rosa è del 10% (uomini 9%, donne 10%), con prevalenza della fascia 25 – 44 anni (13% beve abitualmente rosati). L’89% dei bevitori abituali di vino rosè consuma prevalentemente vino italiano, il 23% anche rosa francesi, il 12% portoghesi.

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