Bonus sanificazione: cos’è e chi può richiederlo

Nel decreto Rilancio tra i vari bonus inseriti c’è anche quello sanificazione. Lo possono richiedere le aziende che hanno dovuto spendere molti soldi per sanificare, per i gel disinfettanti e per le mascherine. Hanno diritto a una percentuale del 60 per cento fino a un massimo di 60 mila euro. Ricordiamo che a seguito del coronavirus, ogni azienda è obbligata a sanificare periodicamente uffici, negozi e fabbriche e a possedere gel e mascherine.

Beneficiari del bonus sanificazione sono liberi professionisti, esercenti di arti, commercianti, enti non commerciali del terzo settore e religiosi se civilmente riconosciuti. Per poter richiedere il credito d’imposta è sufficiente avere una partita Iva e dimostrare, con i documenti, la spesa sostenuta per sanificare gli ambienti in cui è esercitata l’attività lavorativa e istituzionale e gli strumenti utilizzati; l’acquisto di dispositivi di protezione individuale come mascherine, guanti, visiere e occhiali protettivi, tute di protezione e calzari, conformi ai requisiti essenziali di sicurezza previsti dalle norme europee; l’acquisto di dispositivi di sicurezza diversi da quelli sopra, come termometri, termoscanner, tappeti e vaschette decontaminanti e igienizzanti, conformi ai requisiti essenziali di sicurezza previsti dalla normativa europea, compresi le eventuali spese di installazione; l’acquisto di dispositivi atti a garantire la distanza di sicurezza interpersonale, come barriere e pannelli protettivi ed eventuali spese di installazione.

Il credito d’imposta richiesto con il bonus sanificazione può essere utilizzato in compensazione nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo in cui si è sostenuta la spesa o con la cessione del credito d’imposta al locatore o ad altri soggetti, pure banche e intermediari finanziari.

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