Bonus affitti: ecco chi può farne domanda

Bonus affitti: vediamo come funziona. Fa parte del decreto Rilancio e permette ad aziende e professionisti di ottenere un credito d’imposta dal canone di locazione dei mesi di marzo, aprile e maggio, quelli di pandemia e lockdown. Credito d’imposta che può poi essere utilizzato per compensare altri debiti fiscali o essere spendibile in fase di dichiarazione dei redditi.

L’Agenzia delle entrate ha diramato una circolare per spiegare chi può usufruirne e come. Possono farne richiesta coloro che svolgono attività d’impresa, arte o professione, con ricavi o compensi inferiori a 5 milioni di euro nel corso del 2019. Se si tratta di attività alberghiera o agrituristica, può essere richiesto indipendentemente dai ricavi dell’anno prima. Possono fare domanda per l’agevolazione anche soggetti in regime forfettario, imprenditori e imprese agricole. Bisogna dimostrare che i ricavi della propria attività siano calati almeno del 50 per cento nei mesi di marzo, aprile e maggio 2020.

Ci sono due misure differenti. C’è il credito d’imposta al 60 per cento per canoni d’affitto di immobili a uso non abitativo, al 30 per cento in caso di contratto d’affitto d’azienda. Per poter avere il bonus, bisogna dimostrare di aver versato i canoni. Il credito d’imposta viene elargito su base mensile. La verifica del calo dei ricavi va dunque fatta mese per mese e non sulla somma dei ricavi dei tre mesi. L’agevolazione potrebbe venire riconosciuta solo per uno o due mesi e non per l’intero trimestre.

Il bonus affitti può essere immediatamente utilizzato, a compensazione tramite modello F24, utilizzando il codice tributo 6920. In alternativa, si può cedere il credito d’imposta a istituti di credito o altri intermediari finanziari.

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