Filippi (presidente Coldiretti Toscana): “L’olio per ora si è salvato dal coronavirus”

Fabrizio Filippi

“L’Italia paga la politica degli ultimi anni. Non c’è stata compattezza e neanche chiarezza per creare un’azione politica forte. La Tunisia ha approfittato dell’opportunità che le è stata offerta. La Spagna, che inizialmente ha lavorato pro Tunisia credo che alla lunga pagherà questa scelta, che le si ritorcerà contro”. Questo il pensiero di Fabrizio Filippi, presidente del Consorzio di tutela dell’olio Igp toscano e consigliere nazionale di Unaprol, a proposito della spartizione degli incarichi dirigenziali, tra Spagna e Tunisia, nel Coi (Consiglio Oleicolo Internazionale), a scapito dell’Italia. In questa partita, però, “la Toscana non ha partecipato. Non ci sono stati grandi riflessi. È stata vissuta in modo molto lontano”.

E’ la penisola nel suo complesso che ha bisogno di essere coesa per farsi sentire a livello europeo e mondiale: “L’Italia deve recuperare una posizione all’altezza della sua tradizione”. Per potersi di nuovo conquistare un posto al vertice del Coi, cosa che dal 1960 – anno della fondazione – era sempre accaduto finché alla presidenza c’è stato l’umbro Fausto Luchetti.

L’olio, nella regione, un po’ come in tutta Italia non ha vissuto una stagione quantitativamente esplosiva: “La stagione 2019/2020 è stata contenuta dal punto di vista quantitativo, è vero, ma il prodotto è stato buono, soprattutto all’inizio. Non è stato un anno di carica, questo si può dire. La richiesta del mercato è partita in modo molto interessante, poi è arrivato il coronavirus a bloccare tutto. Ha tenuto la grande distribuzione, è risultata bloccata invece la ristorazione di qualità, così come il settore Horeca: i due comparti migliori qualitativamente per l’olio”.

Il covid-19 ha impattato negativamente, dunque, anche sull’olio. Ma poco: “Fortunatamente il grosso della produzione e della commercializzazione era passato. Ora la domanda è: come ripartiranno i mercati? Come sarà la ripartenza dei consumi di alto livello, delle esportazioni?”. Potrebbe esserci, in aggiunta, il problema del reperimento della manodopera per la raccolta della prossima stagione? “Diciamo che siamo ancora lontani da quel periodo, il tempo per rimediare c’è. Da quello che so, nel frattempo, non ci sono stati grossi problemi per la potatura e la cura delle piante”.

Bisogna dunque attendere l’inizio della raccolta per capire se l’impatto del coronavirus potrà essere forte sulla stagione 2020/2021. Molto dipenderà dalla regressione o meno del contagio. In Toscana, al momento, la situazione è tranquilla. L’olio è stato di qualità, seppure non abbondante.

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